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giovedì 6 dicembre 2012

Se Monti è Passera

Ma è Monti o è Passera? E chi è Passera, se non Banca Intesa, cioè Bazoli? L’interrogativo si ripropone se un ministro di tre o quattro dicasteri non trova nient’atro da fare che il (piccolo) politicante. In una con l’altro ministro di Banca Intesa, Elsa Fornero: due titolari di importanti funzioni all’interno del governo, alle quali sostituiscono periodiche intemperanze. Senza che il presidente del consiglio abbia mai nemmeno tentato di richiamarli all’ordine.
La natura politica di questo governo si precisa dal lato deteriore. Ha vissuto con la rendita dell’unità nazionale, che gli ha garantito Napolitano, ma si definisce da alcuni mesi con insistenza quale governo politico: 1) Monti moltiplica le occasioni, in alternanza con la sua diplomazia contabile europea, di farsi “tirare la giacca” quale uomo della Provvidenza; 2) Passera e Fornero moltiplicano le occasioni di scandalo.
Ciò in contrasto con i partiti che lo sostengono, inevitabilmente. Per ora col Pdl, che ha trovato vantaggioso scoperchiare il gioco. Tatticamente, per uscire dall’imbuto delle finte primarie. In prospettiva col Pd. Politicamente: Monti ha sacrificato troppo e troppi.  Se il Pd non vorrà identificarsi con l’Udc. Il cui futuro è però incerto,se sarà il partito di Monti e\o del Pd.

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