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martedì 22 gennaio 2013

La giustizia democratica punita a Catanzaro

Non è servita la presenza di Bersani in città. Non è servito il commissariamento del Comune a poche settimane dal voto. Non è servito il sostegno del Tar allo sconfitto Scalzo del partito Democratico. Catanzaro ha rivotato Abramo del Pdl, con uno scarto maggiore che a maggio. Abramo ha avuto i suoi voti di maggio, Scalzo ne ha avuti di meno. Dopo il voto di maggio Scalzo aveva “ipotizzato” voti di scambio e situazioni “poco chiare”, e tanto era bastato al Tar per invalidare l’elezione di Abramo. Ma gli elettori di Scalzo non gli hanno creduto, certo non tutti. 
L’aneddoto è marginale (forse per questo i giornali non ne parlano?), il fatto no: non c’è una partita politica leale, tra i partiti in gara per le politiche tra un mese, c’è una giustizia politica. Che in questa fase è impegnata contro Berlusconi. Da parte dei giudici di sinistra e dei tanti Procuratori Capo di Fini. Si riaprono vecchi dossier. Se ne inventano di nuovi. Alcuni si dimenticano – sono finite le indagini a carico degli uomini di Casini, in Sicilia e nel Lazio, e di Fini. Alla giustizia in genere basta un reato per infliggere una condanna, qui si affastellano indagini senza mai una vera condanna, dei dossier.
La giustizia politica è in Italia “normale”. Dapprima fu a carico della sinistra. La inventò Fanfani col caso Montesi, per smontare le ultime posizioni dossettiane nella Dc. Andreotti ne fece strumento feroce, per una dozzina d’anni, contro i socialisti e contro Moro – da ultimo contro Baffi e Sarcinelli, cioè contro la Banca d’Italia (a favore di Sindona…). E tale è rimasta, passando negli anni 1980 a sinistra con l’ex Pci, che la premia con avanzamenti, cattedre e posti da parlamentare, dapprima contro i socialisti  poi contro Berlusconi.
È una “giustizia” che non paga politicamente – Andreotti non costituisce un precedente, era anche lui vittima dei giudici. È un motivo di campagna elettorale offerto a Berlusconi. Le ultime vittorie della sinistra, quelle di Prodi, di Pisapia, si sono avute segnalatamente senza “ferri”. C’è però da chiedersi dove sarebbe la sinistra senza i giudici, e questo è il vero problema - perché la destra è tanto forte se la sinistra è inattaccabile.

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