Cerca nel blog

mercoledì 31 luglio 2013

Delendo Cacciari

L’unico vizio che Cacciari non ha è rubare – è lui il politico della domenica. Prende anche i mezzi pubblici, ma per “esibire le sue belle” - dovrebbe “esibirle” brutte? E questo è il meno, non c’è turpitudine di cui non si è macchiato. Non sa neppure scrivere in italiano. E sarà pure vero, ma perché tante contumelie? Cosa ci siamo persi che non si dice?
Il libriccino non si vuole presuntuoso, ma pone questo interrogativo. A Marcello Baraghini, che Stampa Alternativa anima, Cacciari stava antipatico già vent’anni fa, “Il giovane Cacciari”. Anche a Liucci ora evidentemente, biografo di Montanelli. Liucci, collaboratore di “Belfagor”, ce l’ha però pure con la morta rivista: s’è illustrata, dice, con i versi di “Nicola Vendola, detto Nichi”. E col “Fatto Quotidiano” – al quale collabora. I suoi buoni sono Giavazzi, altrimenti famoso per le “giavazzate”, con le quali ha affossato l’università e mezza economia pubblica, l’ateista Odifreddi, e (mezzo) “Fatto”. E Sergio Luzzatto. Qui la cosa si chiarisce, ma in altro senso.
Domenica “Il Sole 24 Ore” e Sergio Luzzatto, eleggendo Liucci a “storico veneziano”, hanno fatto a fette il filosofo – che però lunedì era ancora vivo, e confidava alla “Nazione” di aver “visto lo Spirito Santo” nel papa Francesco. “Spalmati su mezzo secolo di vita pubblica, il narcisismo e la supponenza, il giravoltismo e la vanità, il presenzialismo e la logorrea di Cacciari hanno prodotto una messe di fonti storiche così abbondanti da rendere fin troppo facile il compito” di crocifiggerlo: questa è prosa di Luzzatto. E dunque abbiamo un polemista tourné storico, e uno storico che ambisce a fare il polemista. Ma le “fonti storiche” - di “mezzo secolo”, quanti anni avrà Cacciari? Il bersaglio sembra ridere più dei tiratori, per quanto scelti.
Raffaele Liucci, Il politico della domenica, Stampa Alternativa, pp. 47 € 1

Nessun commento: