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martedì 2 luglio 2013

La tempesta perfetta

Una tempesta molto artificiosa. E molto tedesca, cioè brutale, scoperta. Non c’è scandalo nello spionaggio Usa. Non in quello che due spie dicono. Ma sì nella reazione tedesca. Sproporzionata, concertata, aggressiva. Indirizzata verso i partner europei prima che contro gli Usa. Alla Farnesina e a palazzo Chigi non hanno dubbi. La stessa reazione di Napolitano, “bisogna vederci chiaro”, ne sarebbe espressione: non bisogna sottovalutare la reazione tedesca, bisogna disinnescarla.
La manovra è stata montata fuori del vertice europeo di Zagabria. E questo ha fatto drizzare le antenne. Il giorno dopo era il tema dominante. A opera del cristiano democratico Elmar Bork, presidente della Commissione Esteri a Strasburgo, e del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, socialdemocratico, sempre da Strasburgo, entrambi sopra le righe e all’unisono. Ai quali si univa il presidente della Commissione europea Barroso, detto “il lacchè”. Con la cancelleria sullo sfondo, che non si “pronunciava” ma faceva sapere. Pochi dubbi che la manovra non fosse concertata. Spazzati via dalla mobilitazione del partito tedesco in Italia: Monti e il “Corriere della sera” – è questo il senso che si dà all’inopinata messa in mora di Monti al governo.
L’effetto, non si dubita, è di mettere in stallo il negoziato per il libero scambio, altrimenti irrifiutabile. E di indebolire l’asse tra la Bce e la Federal Reserve, che nei diciotto mesi di Draghi hanno agito di conserva – una nuova linea di attacco al Draghi e al suo quantitative easing. Cristianodemocratici e socialisti che imputano agli Usa una guerra fredda all’Europa sa di falso telegramma di Ems. Un falso scopo, un pretesto, l’obiettivo essendo di tenere gli Usa politicamente fuori dell’Europa.

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