Cerca nel blog

mercoledì 11 dicembre 2013

Il mondo com'è (156)

astolfo

Alimentazione – Peggiora con la scienza, alimentare e medica. Si passa di decade in decade, di generazione in generazione, dal niente acqua a due litri di acqua al giorno, sempre perentoriamente, per leggi fisico-biologiche poi rovesciate – tornerà l’acqua con giudizio? Dal tutto latte, bevete latte il latte fa bene, al poco latte. Dal tutto carne alle proteine vegetali. Dal niente zucchero, solo saccarina, al niente saccarina. E la pastina glutinata, tanto raccomandata, che tanti bambini ha condannato al rachitismo? E i conservanti, i glutammati, i polifosfati, i solfiti? L’alimentazione scientifica.

Giustizia politica – L’atto di nascita si può situare nella condanna e l’arresto di Indira Gandhi, forse la statista più apprezzata, rispettivamente nel 1975 e nel 1978. Compreso il contro-effetto: Indira Gandhi sfidò nel 1975 la condanna, continuando a governare l’India, malgrado l’interdizione dai pubblici uffici per sei anni, perse le elezioni nel 1977, le rivinse ampiamente tre anni dopo. E sarebbe durata a lungo al potere, non fosse stata assassinata nel 1984 dai terroristi sikh.
L’India è probabilmente il paese dove la giustizia è più politicizzata. In singolare contrasto con la prassi britannica, che dominò l’India a lungo. Ma l’India non ha preso nulla dalla Gran Bretagna, a parte la lingua. Dappertutto, dove Londra ha dominato, ha lasciato caratterizzazioni durevoli nella Pubblica Amministrazione in generale (procedure, codici, finanze), e negli apparati repressivi specialmente (polizia, giustizia). Anche negli Stati africani meno consolidati, Uganda, Sudan, Sierra Leone. Ma non in India: dal sistema castale - sotto al democrazia formale - ai codici, alla gestione della giustizia.
Non è politica invece, contro le apparenze, la giustizia contro cui si sbraccia l’Europa di Bruxelles: la carcerazione di Julija Tymoscenko, la bionda leader dell’opposizione in Ucraina. Tymoscenko è  bruna, si è tinta bionda e ha adottato la crocchia quando decise d’incarnare il tipo contadina. È un’avventuriera e un’affarista, nonché probabile assassina, di un concorrente per il gas russo, di cui è l’importatrice in esclusiva, con aziende sue, del marito e di prestanome.

Mandela - A ridosso dell’India e di Indira Gandhi, le stesse procedure applicò il Sud Africa – dove il mahatma Gandhi per prima si risvegliò alla politica: la giustizia politicizzata. Il Sud Africa indipendente delle larghe intese, di Nelson Mandela con la comunità bianca ex razzista, nei confronti di Winnie Mandela, moglie di Mandela nella lunga carcerazione. Anima in quegli anni dell’African National Congress, il movimento anti-apartheid di Nelson, Winnie l’aveva rafforzato malgrado la dura politica repressiva del regime razzista, con grande abilità e con molti rischi personali. Fino a  mettere l’apartheid alle corde, propiziando l’uscita di Nelson dal carcere e il ritorno del Sud Africa agli africani.
La liberazione di Nelson coincise con il divorzio d Winnie. Prima e dopo il divorzio, Winnie sostenne una politica dell’integrazione ma non di pacificazione. Non con la le stesse élites bianche dell’apartheid – criticò vivacemente l’accettazione del premio Nobel per la pace di Mandela con De Clerk, l’ultimo presidente “bianco”.
Winnie pagò l’opposizione alla politica di conciliazione con durissimi processi, lungo una quindicina di anni, tesi a farne una belva umana, con accuse di stragi, omicidi odiosi, rapimenti, estorsioni, ruberie. Sempre assolta – non propriamente, la sua assoluzione non essendo politicamente possibile, tuttavia mai condannata. E resta candidata di bandiera dell’African National Congress che governa il Sud Africa a ogni elezione – solo non deve candidarsi alla presidenza.

Migranti – Sono i nuovi schiavi, di una nuova tratta. L’emigrazione è oggi, più che una scelta volontaria, sfruttamento organizzato. A opera di una caporalato.
L’emigrazione attuale, dall’Africa e dall’Asia verso l’Europa è un fenomeno radicalmente diverso da quella europea verso le Americhe e l’Australia. La povertà e la sofferenza che le accomuna non possono obliterare le profonde differenze, che ne mutano la natura. L’emigrazione europea, anche quella poverissima dei ghetti ebraici dell’impero russo e dell’impero austro-ungarico, era in qualche modo organizzata e protetta. Dalle autorità dei paesi di emigrazione, con linee di navigazione normali, visti di uscita e di entrata, visite mediche, e da quelle dei paesi di immigrazione. Per ragioni geografiche, essendoci gli oceani di mezzo. Ma anche per ragioni economiche.
Si emigrava allora individualmente, per una qualche opportunità intravista, si emigra oggi in branco, organizzati da caporali di manodopera, africani e asiatici. Con vari strumenti coercitivi: usura, documenti, assistenza minima alla sopravvivenza nei paesi di destinazione. Per attività illegali o al limite della legalità. Caporalati che ci guadagnano tanto da potersi pagare le coperture, legali e illegali, nei paesi di destinazione.
Ciò si vede soprattutto nel caso dell’emigrazione dall’Africa, la più soggetta alle forme di jugulazione, fino alle tante stragi per naufragio su natanti del tutto inadeguati. L’Africa è contigua, ma non tanto da non presupporre un’organizzazione a monte per molte delle attività cui gli immigrati forzati sono costretti. La Nigeria non è vicina, o il Ghana, non tanto da consentire un innesto naturale, spontaneo, di molte attività illegali: la prostituzione, la mendicità (squadre di giovani africani presidiano ogni angolo dei quartieri più affluenti), lo spaccio, e anche il piccolo commercio ambulante. Ci vuole molta organizzazione per introdurre e controllare tanta forz alvoro, numerosa, sparsa, illegale.
Ancora più consistente l’immigrazione illegale che non si vede, di cinesi e altri asiatici per forme di lavoro schiaviste. Al limite cioè della sopravvivenza: senza documenti, quindi “inesistenti”, e senza abitazione, senza orario di lavoro, senza cure, e una paga ridotta al “soldo”.

Pubblicità – Si personalizza? Avendo pubblicato qualche recensione di Irène Némirovsky, e una di “Bella di giorno”, dove è questione di corpi inquieti, aprendo il “New York Times” online quattro copertine di libri appaiono nei costanziani “inviti agli acquisti”: due bellissimi nudi, per storie evidentemente corporali, e due copertine di Irène Némirovsky. L’occhiuta pubblicità del “New York Times” sa anche che sono italiano. 

astolfo@antiit.eu

Nessun commento: