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sabato 28 dicembre 2013

Il partito del Capo merita di più

Un tema coraggioso, ma svolto nell’ambito di una ricerca (coordinata da Ilvo Diamanti e Mauro Calise) che insegna poco – i sermoni politicamente corretti di cui siamo pieni le 24 ore: nella fattispecie, la sinistra infettata dal berlusconismo, o personalizzazione della politica: il “corpo del Capo”, il “belletto del Capo”, l’“uomo della Provvidenza”, il “fascismo”, la velenosa faciloneria di Scalfari, divertito provocatore, che diventa scemenzario tra gli studiosi.Senza vedere il fatto: che l’Italia in Europa sta sperimentando la politica a venire. Per di più trascurando la trattatistica, notevolissima in materia: le élites di Mosca, Sorel, perché no, Michels, Pareto, il carisma di Max Weber, la società agiata di Veblen, molto Arendt, sul consenso e la disobbedienza di massa, e i tanti studi sul plebiscitarismo del sistema rappresentativo americano, presidente, governatori, sindaci, primarie comprese. Un po’ più di studio?
Fabio Bordignon, Il partito del capo. Da Berlusconi a Renzi, Apogeo Education, pp. 280 € 25

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