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sabato 20 giugno 2015

Il papa all’Expo

Un dibattito d’opinione, e non più un esercizio di teologia quali quelli condivisi col predecessore  Benedetto XVI: papa Francesco si trova infine a suo agio. Il saggetto non si può non dire ottimo – per esprimersi come i giudici italiani: l’argomentazione è sciolta, il linguaggio immediato, le tesi dirette e inoppugnabili. Solo un po’ trite, come è delle cause unanimistiche, oltre che scontato col nome che il papa s’è dato: senza contrasti religiosi, politici, di schieramento di qualsiasi genere - siamo tutti ecologisti.
Si direbbe la giornata del papa all’Expo. Lo riscatta la denuncia di banche e banchieri, i signori del denaro che ci stanno stritolando, e certo è qualcosa.
Il papa argentino ha perso l’impronta sovversiva con cui si era presentato. Si vuole, ed è, un papa politico: si è introdotto nel concerto internazionale, da Cuba all’Ucraina, e con questo documento si siede alle assisi mondiali che periodicamente prendono il polso del pianeta. È un buon partito. Ma che ne è della sua comunità di fedeli? Chi se ne occupa? Della trasformazione del mondo che si trovano ad affrontare impetuosa: la sessualità e la procreazione, i cloni, la buona morte, la famiglia, i sacramenti, la morte di Dio?
Papa Francesco, Laudato si’, Libreria Editrice Vaticana, free online

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