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domenica 14 giugno 2015

Stupidario greco

Grecia dentro, Grecia fuori? Oggi è dentro - oppure no.
Perché si stringe, c’è il vertice europeo fra dieci giorni. Ma il ritmo è un giorno dentro e due fuori, per un po’ di speculazione sui questi cialtroni europei. .

Ogni eurocrate ha una banca d’affari con la quale si confida, almeno una. Ha cioè un\a amico\a affarista. È evidente – molti giornalisti ne fanno esperienza quotidiana – la collusione dell’euroburocrazia con le banche d’affari, cioè con la speculazione, sulla tragicommedia greca.

Ma più di tutti impone lo stop-and-go Angela Merkel, la supercancelliera. Sarà questo l’asse Berlino-Londra – Londra come capitale degli “affari”.

In Germania Merkel è criticata, talvolta, per lo stop-and-go, per il troppo poco troppo tardi, e altre non memorabili prove di statemanship (bisognerà dire stateladyship?) Parlano invece molto i giornali(sti) italiani, estasiati da tanta statemanship. Beh, Merkel in mano a Fidia no, ma a Crepax potrebbe venire non male, con stivali, tacchi a spillo, e frustino, in pelle nera.

L’economista Giavazzi volentieri vedrebbe la Grecia fuori della Ue. Ma ha un dubbio: “La vera domanda è quanto ci interessa mantenere in Europa non tanto il museo della nostra civiltà, quanto soprattutto la delicata cerniera  geopolitica fra Europa e paesi islamici, in primis  la Turchia”.
Dio ne liberi? Ci interessa è la parola giusta - è l’Europa. Ma la Grecia ponte alla Turchia?

Mentre la Ue tartassa gli ortodossi (la Grecia, la Russia, la Serbia) riducendoli in povertà, il papa li molcisce, proponendo loro l’unione sul giorno della Pasqua. Ma questo è un punto troppo serio per uno stupidario. 

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