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giovedì 18 giugno 2015

I popoli di Hillary

Hillary Clinton alla presidenza degli Usa moltiplica la prospettiva di ”primavere” a ripetizione del genere “primavere arabe”. Le quali sono a lei dovute, per la parte che gli Usa vi hanno giocato, contro Ben Ali (??), contro Mubarak e contro Gheddafi, schierando i propri servizi e gli ambienti locali, specie militari, a loro più legati. Obama si è limitato a patrocinare la diplomazia di Hillary al Dipartimento di Stato. Anche contro il parere del Pentagono – che invece è dietro Meidan e l’Ucraina.
La futura segretaria di Stato di Hillary, Anne-Marie Slaughter, ne ha fatto una dottrina. Che si può leggere online nella recensione, imprevedibilmente benevola, all’ultimo libro di Kissinger, “Ordine mondiale”. Su “New Republic”. Slaughter è benevola con Kissinger per la sua “evidente conversione” sulla questione della legittimità. Lo critica perché non vede che “un mondo di Stati”, invece che “un mondo di popoli” – “l’era dei puri statisti è finita”, non è più possibile “ignorare ciò che accade ai popoli, in un mondo sempre più forgiato dai popoli”. Ma lo assolve perché, in conclusione, Kissinger non rifiuta ai popoli – meglio sarebbe dire agli emergenti – gli strumenti del potere. Là dove prende atto che “i principi di indipendenza nazionale, di statualità sovrana, di interesse nazionale e di non ingerenza  si dimostrarono efficaci strumenti contro gli stessi colonizzatori durante le lotte per l’indipendenza, e in seguito come protezione dei loro Stati di nuova formazione”.  
Ci saranno molte sovversioni, contro la diplomazia dell’ordine e della non ingerenza. I motivi non mancano: i diritti umani, o in difetto quelli politici, o in difetto quelli economici, o la corruzione, o le mafie. Slaughter, ora alla presidenza della Fondazione clintoniana New America, è stata direttrice della Pianificazione al Dipartimento di Stato con Hilary Clinton.


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