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martedì 16 giugno 2015

Ma che Europa d’Egitto

La chiamarono così, in greco, come per dire Bellavista, un Belvedere, gli asiatici che già allora, un migliaio di anni prima di Cristo?, si accatastavano sul mare Mediterraneo. E gli africani che accorrevano dall’Africa, via Egitto e Creta, la Lampedusa dellepoca..
Alfano che scende a Bruxelles in vestito di sartoria e affronta a muso duro l’Europa è, si sa, una sceneggiata e uno scherzo. Ma il ministro dell’Interno non è il solo, tutto ormai in Italia è Europa: l’Europa fa, l’Europa dice, l’Europa stabilisce, l’Europa minaccia, l’Europa concede.
Si ipostatizza una “Europa” che non c’è. L’Europa è stata l’intesa politica sessanta-settantanni fa tra Germania, Francia e Italia nel mezzo della guerra freda. È stata poi quella comunitaria, del libero scambio. E poi? Avrebbe dovuto essere quella dell’euro dieci anni fa, della moneta unica. Ma intanto la Germania cambiava pelle e politica: non aveva più bisogno dell’Europa e volentieri si è rimodellata sulla nuova-vechia, vecchissima, idea dell’unione come egemonia, delle zone d’influenza, delle vocazioni ristrette, produttive, politiche. Per cui l’euro ha fatto più danni, per l’Italia incalcolabili, che benefici - con benefici della stessa ampiezza  per la Germania e gli accoliti. Per il resto è un’Europa non asettica, come si presume, illuminata, dirigista: la sua burocrazia non è super partes ma obbedisce al blocco dominante, che si tratti del salvataggio delle banche, o della tracciabilità dei fichi secchi (sì, l’importatore è tedesco e quindi deve poterli importare liberamente dalla Turchia, perché dovrebbe dichiararli).
Il tutto senza colpa della Germania, che ha occupato una terra nullius. L’Italia in particolare, dove più che altrove l’Europa di Alfano è sui giornali, se non sulle bocche, se ne serve come di un paravento per la sua superficialità, quando non è incapacità In effetti “l’Europa ha detto”, “l’Europa ha fatto”, “l’Europa ha deciso”, leggendo i giornali anche in altre lingue, è solo fraseologia italiana. All’italiano della strada non sembra, ma ai giornalisti sì, specie se ex comunisti, vecchi avversatori dell’Europa. E dunque è così, anche se non è vero. Il cittadino francese, o tedesco, non si dice la stessa cosa. Nemmeno l’inglese, che pure non sopporta l’Europa, e quindi è portato ad addebitarle il peggio.

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