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giovedì 4 giugno 2015

La Germania non è più quella, la Ue non è una famiglia

Una brutta crisi con una brutta lezione: l’Europa è stata abbandonata alla Germania, e la Germania ha fatto di tutto il peggio. Al solo scopo di avvantaggiarsene in proprio.
La Germania vuole la Grecia salva dopo sei anni di persecuzioni e di lutti. Della Grecia avendo fatto uno scoglio, su cui portare – letteralmente portare – al naufragio mezza Europa, l’Italia per prima. È il modo di essere di Angela Merkel e dei suoi governi, alternatamente di sinistra e di destra. È anche il modo di essere della Germania, ma questo lo sostiene Merkel: l’opinione in Germania è meno compattamente merkeliana di come si fa presentare.
È sicuramente il modo di essere dell’Europa, Italia compresa per la sua inettitudine.
Storicizzando, la Germania non è più quella divisa, e nel bisogno, è una potenza continentale, che guarda a se stessa. Non da ora, ma nella crisi a maggior ragione. L’Europa non è una famiglia come vuole la melensa vulgata. O allora una di fratelli coltelli.
Si guarda all’Europa, i media la presentano, come un consesso fraterno, di famiglie unite, mentre sono famiglie composite e disunite. È anche giusto che sia così, è solo stupido pensare altrimenti. Gli errori si riconoscono e si correggono, ma non ci sono scuse da presentare, perdoni da professare e meritare. Gli interessi degli uni e degli altri si soppesano e si valutano. Si dovrebbe, ma alcuni non lo fanno.

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