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venerdì 25 settembre 2015

Il giallo vuoto


Una storia d’amore che non lo è, un falso detective, un falso giallo: lo scrittore marocchino francese – purtroppo non più tradotto da qualche tempo - si diverte col suo ispettore Alì sul tema del falso. Allora, 1993, in auge, e ancora di moda. Sensibilissimo, quasi un profeta, a tutto ciò che Fine Millennio senza midollo sarà e ancora è. Molta cucina, popolare e raffinata. Tra una barzelletta e l’altra, come Berlusconi – “la sai l’ultima?” Con molto denaro in Svizzera, in conto cifrato: “In questo mondo della libertà dei conti”. C’è anche “un silenzio da Bundebank: abbassare la guardia e il tasso d’interesse, neanche a parlarne”. E c’è il sospetto – “ho dovuto combattere per non diventare sospetto ai misi stessi occhi”: “Dovunque si viva, in questa miserabile fine del XXmo secolo, tutto è sospetto: le persone, i sentimenti, le ideologie, le religioni, le parole. Soprattutto le parole. Senza parlare del denaro, del nuovo rodine mondiale”.,  
Un’operazione sottile: un calco del giallo. Tutto contorni quindi, senza la “verità” supposta sua sostanza. In deriva diretta da Sherlock Holmes, all’insegna cioè dell’inverosimiglianza.Una decostruzione senza birignao, si diverte anche il lettore.  
Drisss Chraïbi, Una place au soleil, Points, pp. 138 € 5,70

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