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domenica 26 giugno 2016

Speculate, speculate, le banche centrali vi proteggono

Si riunisce il consiglio Bce, si riunisce il consiglio Bri, e niente. Molto rumore per nulla, soprattutto alla Banca dei Regolamenti Internazionali, che riunisce i trenta banchieri centrali delle maggiori economie industrializzate e emergenti, i quattro quinti della ricchezza mondiale: non si può turbare il mercato.
Dopo il crollo senza precedenti nella storia mondiale della finanza venerdì, il week-end è passato nell’inattività. Qualche buon proposito e nient’altro. È di fatto un invito alla speculazione. Che a questo punto, non sembrerebbe, ma è la logica evidente del mercato.
Non sembrerebbe che la speculazione sia la ratio del mercato, ma evidentemente è così. Venerdì uno scossone senza precedenti è stato impresso ai mercato finanziari con la scusa del Brexit. Si dice a causa del Brexit, ma il referendum inglese è stato solo un appiglio, un innesco involontario. Cos’hanno da temere le banche italiane o il debito italiano dall’Uscita dela Gran Bretagna dalla Ue? Nulla, però devono pagare dazio, salato
Dove si lavora alacremente anche nel week-end, cioè nei fondi speculativi, è alla distruzione di più banche possibili e di qualche paese cui si possa imputare un debito eccessivo. Non gli Usa, che hanno la forza di prendere a sberle la speculazione, non il Giappone, o la Cina, ma i paesucoli europei perché no, una strizzatina?

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