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martedì 28 giugno 2016

Recessione – 50

Il pil riprende a crescere, ma la recessione morde ancora:

È l’economia debole la causa delle debolezza delle banche italiane, ora sotto attacco sui mercati e a rischio destabilizzazione. Fortemente capitalizzate, e quindi solide, sono indebolite da livello elevato delle sofferenze, dei crediti a rischio. Sono per questo il primo obiettivo della speculazione post-Brexit.

Retribuzioni in calo nel primo quadrimestre del 2016, dell’1,5 per cento (Eurostat). Caso unico tra i 28 Paesi della Ue. Altrove ci sono stati aumenti salariali: i più alti in Romania (10,4 per cento) e Bulgaria (7,7), che però hanno dopo l’aumento una paga oraria molto bassa, di 5 e 4 euro – in Italia è di 28 euro (di 41 e 39, il top, in Danimarca e Belgio).

In Italia “nel 41,7 per cento delle famiglie almeno una persona ha dovuto rinuincira a una prestazione sanitaria” negli ultimi tre anni. Lo rileva il Censis. Il motivo? “Le lunghe liste d’attesa nella sanità pubblica e i costi probitivi di quella privata”.

Secondo una ricerca Censis-Rbm relativa al 2013-2015, è aumentato il numero degli italiani che rinuncia alle cure mediche a causa di difficoltà economiche: da nove milioni nel 2012 sono passati in tre anni a undici milioni.

In particolare, del costo\inaccessibilità delle cure sanitarie soffrono 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di millennials, i nati tra il 1980 e il 2000, i venti-trentenni, al meglio precari senza assicurazione medica.


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