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venerdì 16 marzo 2018

I privilegi costituzionali

L'abuso di auto blu da parte della moglie del giudice costituzionale Zanon porta alla ribalta i non piccoli privilegi di questa carica, mai denunciati dai denunciatori della casta, autori e\o editori.
La moglie di Zanon non è un caso isolato: l’abuso è pratica corrente. Lei è stata denunciata – dagli stessi autisti, grillini o salviniani? – per essere in politica a Milano, impegnata a favore di Renzi. Gli altri giudici, anche senza famiglia, utilizzano l’auto e l’autista di servizio come bene proprio.
L’auto blu con autista in “uso esclusivo” è anche il minore dei privilegi dei giudici. Il loro assegno, 360 mila euro lordi l’anno, è superiore a quello del presidente della Repubblica. Il loro presidente arriva a 432 mila, con l’indennità di funzione. Tutti i giudici fanno il presidente, anche per breve periodo, prima dell quiescenza, per incorporare l’indennità di funzione nella pensione Hanno inoltre un appartamento in comodato (foresteria) attorno a piazza del Quirinale. Benzina a gogò grazie a una tessera elettronica anonima, senza obbligo di giustificare i percorsi. I viaggi in treno o aereo. Il cellulare a scelta, senza tetti di spesa. Un pc a scelta.
Sabino Cassese tre anni fa, andato in pensione non da presidente, dopo nove anni di appartenenza alla Corte, ne ha fatto un voluminoso ritratto critico: la Consulta non funziona, funziona male, al di sotto delle attese. Specie per la pratica dello scaricabarile: sottrarsi il più possibile alla giurisdizione. Con un’aneddotica stupefacente.

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