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lunedì 12 marzo 2018

Erdogan va bene, il nemico è Putin

Si divide l’Occidente sul suo fianco destro. Mentre onora e finanzia Erdogan, che chiude i giornali, incarcera i giornalisti, manda all’ergastolo gli scrittori, e bombarda i curdi in ogni dove, Turchia, Siria, Iraq (gli manca l’Iran), si riarma contro la Russia, nell’Est Europa e nel Medio Oriente. Abbandonando i diritti civili, ogni diritto, che è il fondamento della libertà, in Turchia. E chiamando a una guerra fredda di nuovo conio contro la Russia.
È l’eredità di Obama, che Trump non sembra contestare. È un Occidente infatti americano: si dice Occidente, ma è un Occidente al carro della stampa e la politica Usa. La quale è al carro, per la prima volta nella sua storia, e forse nella storia mondiale, dei suoi innumeri servizi segreti. Tanto incapaci nel loro specifico (i vent’anni di terrorismo islamico) quanto intromettenti in politica, direttamente e indirettamente, attraverso i media. Al carro anche degli Usa che sappiamo bene esistere, ma da qualche tempo più non vediamo: il complesso bancario-finanziario, il complesso militare-industiale.
Se si vuole riarmare, a spese degli Usa, va anche bene – non possiamo opporci. Ma a che fine? E a che fine schierare l’Europa, contro questo e contro quello? Perché l’Europa si lascia schierare?

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