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martedì 3 aprile 2018

L’Europa a due teste, settentrionali

C’era l’Europa tedesca, ora ce ne sono due? Non tedesche, una tedesca e una nordica, ma non dissimili: quella nordica più restrittiva di quella tedesca.
La domanda si pone dopo il documento presentato dal premier olandese di centro destra Mark Rutte al suo terzo mandato e sottoscritto dai tre paesi Nordici (Danimarca, Svezia e Finlandia), dai tre Baltici e dall’Irlanda. Alternativo, cioè più restrittivo dell’Europa appena delineata nel preambolo dell’accordo di governo in Germania, in sintonia con la Francia.
A un mese dal manifesto di Rutte nessuna reazione dal resto dell’Europa: tertium non datur. Cosa pensa o propone l’Italia – o la Spagna, o altro paese non del Nord. Nessuno si è curato di saperlo, e gli stessi non lo sanno. L’Italia non ha governo. La Spagna pensa a non dividersi. Eccetera. L’Europa è settentrionale. Ora a due teste.
Diventa Nordico anche il sovranismo
Il manifesto-lettera a Bruxelles di Rutte mette un paletto fisso al trasferimento di altre competenze a Bruxelles. A un altro passo verso la struttura federale. Forse accetterà un ministro europeo delle Finanze, come vogliono Berlino e Parigi, ma con funzioni di coordinamento delle uscite. Il sovranismo che mezza italia rivendicherebbe, e in Francia il Front National, lo fa suo il fronte Nordico.

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