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sabato 5 maggio 2018

Gli arbitraggi di Collina

Il “Corriere dello sport” fa infine un cenno critico agli otto anni di Collina designatore degli arbitri delle coppe Uefa, la Champions e l’Europa League. Otto anni di scempi. Di cui però registra solo la “mancata formazione degli arbitri”. Che non compete a Collina.
Comunque lodevole. Se non altro perché nessun altro giornale si interroga sul gentiluomo. Ma dice il “Corriere dello sport” una cosa per non dirne un’altra? Che le designazioni di Collina sono ”arbitraggi”, nel senso del diritto commerciale: decisioni a priori su chi deve vincere. Che gli errori, marchiani, ripetuti, a senso unico (in questa tornata a favore a tutti i costi del Real Madrid, tutti - anche quelli contro la Roma, avversario che il Madrid non voleva in finale), non sono errori. Che non si può designare lo stesso arbitro, benché turco, per due eliminatorie di fila del Madrid, con il  compito, palese in campo, di favorire la squadra spagnola, evitando con la seconda designazione di sanzionarne gli “errori” della prima.. 
C’è molto rispetto nei media italiani per l’arbitro Collina. Si può capire, perché Collina è antijuventino. Ma l'antijuventinismo non esime da colpe, soprattutto se gravi, manifeste e ripetute. Tanto più che Collina è un arbitro che dell’antijuventismo ha fatto commercio, e questo è - sarebbe - criminale. Un arbitro che ogni settimana andava a colloquio con il Milan, col consigliere d’amministarzione del Milan addetto agli arbitri, e si faceva sponsorizzare dallo sponsor del Milan, la Opel.
Nemmeno i danni enormi che in questa stagione Collina ha fatto a due club italiani, la Juventius e la Roma, con i suoi arbitraggi, per un centinaio di milioni a testa, contano. Né il fatto evidente che, come tutti quelli di un certo giro, Collina in questa stagione ha dovuto strafare: è cioè “bruciato” – lui a freddo è un genio degli “errori”.
Il tifo è cieco, si dice. Ma i ciechi sono intelligenti, non necessariamente stupidi. Certo, se il calcio  è corrotto, il tifo non può essere diverso. O anche: se l’Europa è corrotta – partigiana, condizionata, mediocre – il suo calcio non può essere innocente. Vero è pure che Collina è alla Uefa in qualità di rappresentante della federazione ucraina.

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