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domenica 11 novembre 2018

Se l’ignoranza della legge è la scusa


Il giudice Ranazzi va negli annali per avere statuito infine che se uno ignora la legge non è colpevole. Una prima  mondiale, storica. Fa piacere per la sindaca di Roma Raggi che così è stata assolta, ma la giustizia non  tocca il fondo perché non ce l’ha. Anche a non considerare la certezza che i compagni di partito di Raggi avevano della sua assoluzione. In cambio, si era detto, dell’accelerazione del divieto di prescrizione. Pettegolezzi.
Il giudice Ranazzi comunque è andato oltre: non solo ha assolto la sindaca, ma ha rivoluzionato il diritto. Da Craxi e fino a Berlusconi i politici “non potevano non sapere”, erano cioè condannati “oggettivamente”. Ranazzi invece assolve la sindaca “soggettivamente”: è una brava donna. È sempre giustizia politica. La negazione della giustizia.
La prescrizione ai giudici italiani, ai quali piace atteggiarsi a boia, di lunghe esecuzioni, lunghissime, naturalmente non va giù. È uno dei fondamenti della legalità, ma ai giudici sta sul gozzo e quindi va abolita. Grillo pronto obbedisce, lui è per gli spettacoli in piazza. Senza considerare, questo giudice non finisce  di stupire, che la sindaca ha liberato dalla tutela dei due Marra. Ai quali lei doveva le informazioni contro il sindaco Marino (la Panda rossa, gli scontrini fiscali) che le hanno permesso di crescere in consiglio comunale, nel suo partito, e nelle cronache romane. Non li aveva promossi per altro, per riconoscenza. Una bfrava dona. Ranazzi è un liberatore.

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