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giovedì 31 gennaio 2019

L’ecologia dell’accoglienza


Il business dell’accoglienza, 35 euro al giorno per ogni immigrato accudito, un migliaio al mese. Quattro euro al giorno per ogni cane randagio accudito, 120 al mese, poco meno di 1.550 l’anno.
Basta questo per la retorica dell’accoglienza? Basta e avanza.
Buona parte delle strutture si avvantaggia dall’essere in ambito democristiano, se non cattolico in senso proprio, diocesano. Per gli appalti e poi per i pagamenti, per la regolarità. E questo forse spiega la cecità dei vescovi di fronte all’immigrazione.
Ma altrettanto  meglio si potrebbe spendere per un’accoglienza era. Che parta dai diritti dell’immigrato. da un visto di lavoro, da un’occupazione, sia pure prec aria, da una facilitazione abitativa,  dal ricongiungimento familiare in un secondo momento. Quante mamme, filippine o dell’Est Europa, lavorano in Italia otto e dieci ore al giorno, in casa o badanti, che hanno i figli lontani? Solo che bisognerebbe lavorare: imparare qualche legge, sveltire qualche procedura. Operare sul concreto. Invece che sul proprio destino infelice, di misero cooperante, per mille euro al mese.

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