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lunedì 4 febbraio 2019

Dio c’è ma non esiste

La “prova ontologica” (logica) di Dio cui Gödel ha lavorato in un lungo lasso di tempo, messa a punto il 10 febbraio 1970, una paginetta di formule, assiomatiche e definitorie. Assortita da due foglietti di annotazioni, di carattere filosofico e teologico, che accompagnavano la “prova ontologica”. In tutto una diecina di pagine, che si vogliono a loro volta assortite da quattro spiegazioni. Due in forma di prefazione, di Gabriele Lolli e di Robert Merrihew Adams, l’editore della “prova ontologica”, e due in forma di postfazione, d Giorgio Odifreddi e del matematico pisano Roberto Magari. Due atei professi, i postfatori, che un po’ ridicolizzano la prova un po’ dicono Gödel comunque un  non credente. Mentre i prefatori lo presentano di spirito religioso, nella corrispondenza, nelle confidenze, nelle (rare) prese di posizione: un tradizionalista – alla “prova ontologica” lo spinge Leibniz.
Scritti impervi, formali, specie quelli di Gödel, arabo per il profano. Molto si fa la differenza fra essere e esistere – Dio è, ma esiste? Ma l’affaccendarsi degli ateisti anche qui attorno a Dio confonde: perché si occupano tanto di questo Dio che negano?
Kurt Gödel, La prova matematica dell’esistenza di Dio, Bollati Boringhieri, pp. 123 € 11

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