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venerdì 1 marzo 2019

Ombre - 453

“Il problema vero è la distruzione della classe media, unica guardiana della democrazia”: è l’analisi della crisi greca che fa a Nicastro, sul “Corriere della sera”, Petros Markaris, il giallista greco-tedesco che si vuole comunista.
 
Il debito pubblico italiano è cresciuto dal 2014 di 138 miliardi, quello tedesco è diminuito di 63. L’economia tedesca è cresciuta, ben fuori dalla crisi del 2008, quella italiana ristagna, sempre nella crisi.

Pina Montanari, l’assessora dimissionaria all’Ambiente, la settima o ottava dimissionaria di due anni e mezzo, non le manda a dire alla sindaca Raggi, si fa fare un’intervista dal “Corriere della sera” e afferma: “A Roma hanno prevalso gli amici di Lanzalone, sono loro che governano la città”. L’avvocato Lanzalone è l’affarista tutore, su mandato di Grillo e Casaleggio, della sindaca Raggi, arrestato per corruzione nell’affare dello stadio della Roma. Silenzio di tomba dal Campidoglio: saranno morti asfissiati dai propri miasmi?

I 5 Stelle che scendono in Sardegna in dieci mesi dal 46 a meno del 10 per cento dei voti – a Cagliari al 6 per cento – dicono il voto irrelato all’offerta politica. Tanta volatilità svuota il voto di senso politico, bisogna rifletterci.

L’exit poll delle regionali in Sardegna è sbagliato di quasi quindici punti. Cioè non è sbagliato, è artefatto. È l’opera di un consorzio di specialisti, compresi Piepoli e Noto. Volevano rincuorare il Pd, per una notte e una mattina? Gratis?

Stella deride sul “Corriere della sera” Solinas, il candidato di destra in  Sardegna, sul filo di “Chi l’ha visto?”, oscurato da Salvini. Poi questo Solinas prende quasi un voto su due, dodici o tredici punti sopra i voti delle liste che lo sostengono. Giornalismo militante – e pro Pd o 5 Stelle? Giornalismo seduto, dell’ideuzza da elezeviro – domani è un altro giorno?

Ci sono morti, anche drammatiche, alberi sradicati a migliaia, treni fermi nella campagna aperta, al freddo, di notte, senza acqua né altro conforto per i viaggiatori, ma il Tg 1 è in flessibile: prima il papa, poi Salvini e Di Maio, con tutti gli altri dichiaratori, dodici minuti, che in tv sono un’enormità, e finalmente le notizie. Poche, svogliate. Si può capire che gli italiani odino Renzi, che l’abbonamento Rai ha messo in bolletta.

Francis Fukuyama è un profeta screditato, avendo statuito la fine della storia con la fine dell’Urss. Ma dice bene della sinistra, presentando il suo ultimo saggio,”Identità”, della sinistra divenuta liberista: “È difficile vedere la differenza tra un cancelliere socialdemocratico come Gerhard Schrōder e una democristiana come Angela Merkel”. O l’ineffabile Bersani, ora sinistra estrema, con le sue “lenzuolate” di liberalizzazioni.

Un autogol al primo minuto, e un rigore contro che non c’è al 101mo, record di durata per una partita di calcio, mentre il suo miglior calciatore e il più pagato si rifiuta di giocare: l’Inter è sicuramente sotto malocchio, uno potente. Il problema è: cosa ha fatto l’Inter per meritarsi tale fattura?

Santevecchi racconta sul “Corriere della sera” di un giovane calciatore della squadra cinese di Zhang, il padrone dell’Inter, protagonista di imprese calcistiche già storiche per la Cina, confinato per un anno in un “campo di rieducazione” perché islamico, e ribattezzato con nome cinese. Senza scandalo, né in Cina né in Italia né all’Inter. Si dà per scontato che la Cina, per essere diventata il polmone dell’economia globale, sia un paese normale: tutto vi può succedere.

L’Italia ha superato la Francia, che per tradizione tesaurizza in oro, negli investimenti nel metallo prezioso. Da una diecina d’anni – dal 2009, documenta Leonard Berbeni su “Liberi tutti”, il supplemento del “Corriere della sera”. Gli italiani sono stati sempre grandi risparmiatori, i più risparmiosi al mondo con i giapponesi. Ma preferivano il mattone e i Bot, cioè impieghi redditizi. Ora prevale la sfiducia, se l’impiego è non per un guadagno ma per la sicurezza – come in tempo di guerra.

L’impegno per gli investimenti pubblici, contro la politica Ue di austerità, si ferma dinnanzi al primo appuntamento: no Tav. Schizofrenia? Dilettantismo? Corruttela (“rifamo gli appalti”?)


I candidati “democratici” in Ucraina, che l’Occidente democratico appoggia contro la Russia, sono plutocrati e anche delinquenti – bancarottieri, concussori. Morire per questa Ucraina?

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