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mercoledì 15 maggio 2019

Parodia al quadrato del western

Si dovrebbe ridere, ma non viene. Due fratelli – che si chiamano “sorelle” (“The Sisters Brothers” è il titolo, gioco di parole sorelle-fratelli) – spietati killer sono  inviati da un fantomatico Commodoro dell’Oregon a eliminare questo e quello. Ora un idealista di Washington che fa coppia con un chimico, alla ricerca dell’oro in California. Girovagano così dall’Oregon alla bassa California. Finché non trovano di meglio che tornare a casa e far fuori il Commodoro. Che però è morto di suo. Finiscono allora a farsi coccolare dalla mamma, con un letto soffice, il bagno caldo  e il cibo cucinato.
Due ore di niente. Seppure col patrocinio di molti illustri produttori-promotori, tra essi i fratelli Dardenne, e col plauso unanime dei critici. Audiard ha fatto un film alla Leone: fa cioè la parodia della parodia del western. Con un pizzico di Bud Spencer e Terence Hll, il tipo fisico del voluminoso-giudizioso e del magro-piantagrane, e azioni pirotecniche (pistole che rimbombano come cannoni, sparatorie notturne come fuochi dartificio). Con fondali sempre alla Leone, di cartapesta, a Oriolo Romano e dintorni – qui il deserto di Tabernas nelle Sierre andaluse.
Jacques Audiard, I fratelli Sisters

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