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domenica 8 marzo 2020

Cronache dell’altro mondo – matriarcali, censorie (58)

Si censura un libro, di Woody Allen, impedendone l’uscita. Non si critica, si impedisce che venga stampato. A New York, nel nome della libertà.
Conduce l’operazione contro Woody Allen un suo figlio, Ronan Farrow, che in realtà non è figlio suo: la madre Mia Farrow ha sempre preteso, anche quando era sposata con Woody Allen, di averlo fatto con Frank Sinatra. Del quale Ronan Farrow oggi imita la démarche (pettinatura, sorriso ambiguo, occhio ladro), pur esibendo chioma ossigenata, e professandosi gay. 
Nella guerra ormai ventennale di Mia Farrow contro Woody Allen, il “figlio” Ronan ha scelto la madre per capitalizzare, oltre che sugli alimenti, anche sull’istinto matriarcale americano. Si è inventato per questo le molestie sessuali di Woody sulla figlioletta Dylan di sette anni – fantasia di Mia Farrow che il tribunale ha giudicato opportuno non giudicare. E continua a spendere il nome della sorella anche se questa ha ora 34 anni: la capitalizzazione della vicenda è tutta sua. È già premio Pulitzer e si sente il nuovo Mailer. Senza cinismo, è America.
Nessuno crede in America alle accuse di Ronan Farrow contro Woody Allen, si dà per scontato che lo fa per visibilità (promozione, ospitate, soldi). Ma non c’è una sola critica alla censura preventiva del libro.

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