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sabato 31 ottobre 2020

BarLume sulle Alpi

“Perché no?”, Massimo del BarLume a Pineta consola la commissaria Alice, che non vuole si sappia che i serve dei Quattro Vecchi come consulenti: “Siamo in Italia, in fondo. Siamo pieni di professori emeriti, senatori a vita e centoventagenari assortiti nei posti che contano, a badare che i giovani, quelli che hanno meno di settant’anni, non facciano tropo casino quando tentano di fare le cose per davvero”. Obiezioni?   
I terribili vecchi che impestano il BarLume sono in montagna tra i crucchi, con la gita delle Poste, ma il sollievo è solo temporaneo a Pineta: presto s’imbattono in un assassinio anche a Ortisei. Che la commissaria Alice questa volta può delucidare con calma, da lontano. Ricordando i brutti e bruttissimi che impestarono la Repubblica col terrorismo, finendo spesso col pentirsi, per evitare il carcere - ma non la morte, di cui erano dispensatori.
Malvaldi al solito tra Dickson Carter (meglio nella versione Carter Dickson) e Rex Stout, ma più svelto. Crea un  mondo simpatico prendendo in giro il giallo – la detection è degli sdentati. Senza il bisogno di “giustificarsi”, di giustificare l’assurdo. Perchè non c’è bisogno di credere, solo di passare il tempo divertiti con un mondo altro, quello quotidiano, solitamente spento.
Marco Malvaldi, Aria di montagna, “LA STAMPA-la Repubblica”, pp. 46, gratuito col quotidiano

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