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mercoledì 30 agosto 2023

Casanova sotto analisi, irresoluto

Una sorta di autoanalisi di Salvatores, che non sa più riconquistare la leggerezza di “Mediterraneo”. C’entra poco Casanova, il personaggio. Ma c’entra poco anche Schnitzler, lo scrittore austriaco sul cui racconto omonimo il film s’impernia.
Il racconto di Schnitzler è casanoviano, di follia amorosa, e di vecchiaia e solitudine – squallore. Casanova cinquantenne, sulla via del ritorno a Venezia, incontra e seduce Marcolina, giovane, bella e studiosa, di matematica e filosofia. La  seduce con l’inganno, e quando viene sfidato dal fidanzato di lei, lo uccide in duello. Dopodiché prosegue  il viaggio per Venezia, dove si farà spia dei Dieci. La vicenda come narrata da Schitzler fa parte del film, intersecandosi con quella personale del regista. Che nella lavorazione ha incontrato una bella contadina, le ha fatto un  figlio e ora non lo vuole, non lo vorrebbe, non sa.
La vicenda va avanti, con due film in uno: il regista,  sconfitto a Venezia, in lite col produttore Alberto e con l’aiuto-regista Gianni, si isola, ma riconquista la contadina – che si chiama Silvia, poeticamente - e forse riuscirà a farsi padre. 

Un apologo: il regista-Casanova questa volta s’innamora, naturalmente di una fanciulla semplice. Un apologo in chiave duplice: una storia in parallelo tra la paternità naturale e quella artistica. Lo schema consunto del contrasto tra il naturale (la pulsione amorosa) e l’artificiale (l’arte, il cinema). Con Toni Servillo e Bentivoglio.
Se queste sono le ambizioni, un altro dei film irresoluti che da qualche tempo caratterizza Salvatores. Come se non ne fosse convinto – come facesse una proposta: vediamo che ne pensate. Come una svogliatezza, o disappetenza.
La tramina del film curiosamente lo propone con questo taglio: “Leo Bernardi, un celebre regista cinematografico, è impegnato nel montaggio del suo ultimo film, «Il ritorno di Casanova». Ma, una volta montata la scena iniziale, il regista inizia a disinteressarsi del progetto”. La psicoanalisi al cinema rende poco, in quanto tale, come disciplina: pratica, modalità, linguaggi.
Gabriele Salvatores, Il ritorno di Casanova, Sky Cinema Due

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