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martedì 1 agosto 2023

La consegna contro la morte

La mattinata è calda, come ormai da un mese o due a Roma. Nella basilica di San Pancrazio al Gianicolo, fuori Villa Pamphili, si è tenuto il funerale di una gentile signora, in età molto avanzata ma persona dai mille spiriti e dalla grande amicizia. I convenuti s’intrattengono dopo la funzione sul sagrato per scambiarsi saluti, ricordi, apprezzamenti. Qualcuno accenna a una delle canzoni che la defunta amava cantare, accompagnandosi al pianoforte, “Au temps des cerises”, una hit di Yves Montand. Dalla parte in ombra del sagrato, come usa da persone bennate del Mediterraneo, che sanno il valore di un velo al sole, meglio se sotto le fronde che alitano l’aria. Finché un furgone Ups non ha bisogno di passare, per una consegna. Non guarda nemmeno, ha solo fretta. E poi di ripassare, effettuata alla Jacques Tati la consegna veloce – avrebbe divertito la defunta, la consegna alla “Jour de fête”.  
Un tempo le macchine si fermavano, se passava un funerale. Una forma di omaggio, e un momento di pausa. Ma non c’è pausa per le consegne: ora che si compra tutto online, costa la metà, la consegna a domicilio deve andare veloce, la logistica ha tempi e metodi ferrei, non si prende pause e non guarda in faccia nessuno, neanche la morte – o la vita.

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