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sabato 6 gennaio 2024

Il giornalismo fa pipì

A un certo punto la causidica, didattica, maestrina dalla penna rossa presidente del consiglio interrompe la risposta (o l’a completata? parla l’uno parla l’altra, ma non è un botta e risposta) per dire: “Scusatemi, ma ho urgente bisogno di andare al bagno”, qualcosa del genere. Mai visto, mai pensato che potesse accadere – il potere non ha bisogni. E non è una gag comica: è ben la conferenza stampa di fine anno, per assemblea giornalistica monumentale, niente spazi vuoti, del capo del governo, della sesta o settima, o quel che è, potenza mondiale.
Grande parata di “giornalismo” per la conferenza stampa di Meloni, nessuno vuole mancare. Con  domande lunghe e risposte lunghissime, per tre ore: 45 domande\risposte, quattro minuti ognuna, che sono un tempo interminabile in una conversazione. Ma è una conferenza stampa? Nemmeno Putin la mena così lunga. I giornalisti ci sono ma non fanno domande, parlano – la menano vagando, per “uscire” in tv, per prolungare l’“uscita”.
Il giorno dopo, dai lacerti di Blob, la casa dei reduci, in attesa di Bollani a Via dei Matti N. 0, emerge una presidente del consiglio di spalle, minuta più del solito, in fuga scomposta, verso il bagno si suppone, a fare pipì. Un fuori onda, certo, Rai. Fornito dalla stessa Rai, recentemente occupata dalle “forze della reazione”. Il sovietismo è vivo e combatte insieme a noi – una volta la violenza era di destra, l’irrisione, l’accanimento.
Sempre il giorno dopo, “la Repubblica” colpisce Meloni in conferenza stampa con una dozzina di titoli oltraggiosi, compresa la rubrica della posta e gli opinionisti, vittimismo, omertà, ricatti, questione morale, fregnacce, il partito armato, schierando altrettanti giornalisti. Colpisce ma non affonda, la ex corazzata di Scalfari. Che si ricopre citando in un angolo tre frasi killer. Che la smentiscono. Lo stesso giornale che della conferenza stampa ha dato la diretta in sintesi più precisa, per lettori quindi che sanno cosa si è veramente detto. C’è una logica? Forse sì: la politica è un cesso.

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