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domenica 17 giugno 2012

L’Italietta è folle ma impenitente

Formidabile scemenzario. Dossi sceglie 39 progetti, sui 296 che concorsero al primo bando per il Vittoriano a Roma, e ne fa un prontuario di follia. Che dedica a Lombroso. Casi di “cretinismo o di pazzia”, dice nella dedica. Ma all’insegna della “romanità”, il monumentale, con cui si volle chiudere il Risorgimento. Federico Zeri, nella nota all’unica edizione dei “Mattoidi”, nel 1985, come strenna del banchiere Gianfranco Imperatori, notando le professioni dei progettisti, impiegati, insegnanti, cavalieri, e architetti di nessun nome, ci vede uno spaccato di una piccola borghesia tanto vuota quanto impenitente che avrebbe “fatto l’Italia”.
Carlo Dossi, I Mattoidi

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