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sabato 22 giugno 2013

Napoleone è troppo per Stendhal

Napoleone è il personaggio che più lo colmò, ma di cui non seppe fare il ritratto, mentre con altre “vite” fu rapido e intonato. La poca “vita” vera di Stendhal, fu del resto, in Italia e in Germania, al seguito di Napoleone cui i suoi parenti Daru, che gli procuravano i piccoli impieghi, erano legatissimi. Senza familiarità con l’imperatore, anzi guardandolo da lontano, ma con spirito di ammirazione immutato, Stendhal scrisse diversi brogliacci. La “Vita di Napoleone”, quale qui è riedita da Beppe Benvenuto, e le tante altre memorie redatte in vari periodi su Napoleone prendono nell’edizione Stock di quindici anni fa circa 800 pagine di formato grande, 16 per 24.
Si discute se sia dell’ottimo o del mediocre Stendhal. Ma Stendhal è sempre ottimo. Napoleone resta per lui, anche nella sconfitta, lo “spirito superiore”, anche alla sconfitta – non riesce a “farlo” perché gli traborda, da qui la serie di abbozzi.
Stendhal, Vita di Napoleone, Mursia, pp. 286 € 17

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