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lunedì 17 giugno 2013

Ombre - 180

Il professor Sartori rimestare il torrone della competenza. Contro la ministra Kyenge, la quale, essendo oculista e per di più nata in Congo, che ne può sapere dello ius sanguinis e dello ius soli.
Sono stupidaggini, ma le dice il decano degli scienziati politici italiani. Sulla prima pagina del maggior giornale italiano. Solo per questo la ministra si meriterebbe una medaglia, avendo coraggiosamente scelto l’Italia, alla resistenza.

Il professor Sartori, in fatto di competenze, non ha ancora chiarito il mistero del professor Monti. Che un economista acclarato, presidente della Bocconi, abbia mandato l’Italia nella peggiore recessione della sua storia.

Roma cambia sindaco e il “Corriere della sera-Roma” dà due priorità al neo eletto Marino. Riaprire al traffico piazza Grazioli, e riaprire al traffico la Dogana Vecchia. Piazza Grazioli è uno slartgo di una’ottantina di mq., asserviti solo per metà dal portone di Berlusconi, l’altra metà è servitù militare, dei CC. La Dogana Vecchia era in disuso, prima che il Senato se la chiudesse.
Ma “riaprire al traffico” è una priorità? Per chi? Non succede nient’altro a Roma?

È Sergio Rizzo, teorico della “casta”, che pone le due priorità a Marino. La casta s’aggroviglia?

Fa senso scrivere le proprie scemenze sul blog e sapere che si è controllati da presso dalla Nsa americana, o altra agenzia di spionaggio. C’è qualcuno che sa l’italiano, allora.

La giudice Interlandi mette le mani avanti: lei ha giudicato Messineo sulle carte del processo. Un anno di carcere a tre persone, un anno l’uno, per aver detto che Messineo è un debole, sembra un po’ troppo. Dato che ora Messineo è condannato dal Csm per debolezza. Ma pazienza.
Quello che la giudice vuole dire è che la colpa è del pubblico ministero, la giudice Lorena Mentasti. Il Procuratore Capo della dottoressa Mentasti ha allora cercato di parare il colpo avocando a sé i futuri processi a mezzo stampa. Un bel covo di vipere. Al centro di Milano.

La Corte costituzionale ha bocciato il prelievo fiscale una tantum “di solidarietà” sulle pensioni più alte. Che altrove, nelle democrazie, si è fatto un po’ ovunque.
La Corte Costituzionale l’ha bocciato non senza un motivo: sono tassate solo le pensioni, non tutti i redditi. Ma lo boccerebbe anche se fosse su tutti i redditi, i giudici mica guadagnano poco.

Nell’articolo di Attilio Bolzoni sul deferimento del Procuratore di Palermo Messineo si dice che fu voluto nella carica da Magistratura Democratica. È un sindacato, uno dei tanti, a nominare il Procuratore Capo, nella terza o quarta “piazza” più importante d’Italia.
Merita di leggere l’articolo di Bolzoni per intero, tante sono le turpitudini che avvelenano ordinariamente la giustizia:
       
Bolzoni dice anche, senza scandalo, che Magistratura Democratica designò Messineo, che veniva ad un altro sindacato, a preferenza del suo iscritto Pignatone – mandato in castigo allora a Reggio Calabria, ma ora promosso a Roma.
Più che autonoma, giacché dipende dai sindacati, la giustizia è un feticcio. Una mummia che pesa caro.

Contro Messineo, il Procuratore Capo che dialogava con “Repubblica”, il Csm si è pronunciato all’unanimità. Solo si è astenuto il componente laico del Pdl, Niccolò Zanon. Il partito dei giudici si rompe?

Non sarà mai stata tanto felice Ruby nella sua pur movimentata vita quanto in queste settimane, in cui ha monopolizzato l’opinione. A Milano, a palazzo di Giustizia, tra grandi giudici e grandi avvocati, ai quali impartisce solenni elezioni. Di etica e perfino di diritto. Non imputabile, suprema ironia. Con una loquela da accademica della Crusca, la figlia immigrata del vu cumpra’ marocchino.


Fiat Industrial capitalizza quasi due volte la Fiat “vera” in Borsa e due volte la capogruppo Exxor. Distribuendo importanti dividendi, mentre la Fiat non se li può permettere neanche modesti, e Exxor è sparagnina. Ma non ne sappiamo nulla. È il capitalismo delle belle addormentate?

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