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venerdì 6 giugno 2014

A Sud del Sud - il Sud visto da sotto (208)

Giuseppe Leuzzi

Viaggiando per Reggio Calabria i grandi cantieri dell’ammodernamento si notano più spesso per essere fermi, o lavorare al minimo. La cosa è strana perché ogni giorno di fermo è una perdita grossa di denaro. Ma si spiega: sarà in atto un ricorso al Tar o comunque un contenzioso, che sono entrambi molto più remunerativi che far lavorare i cantieri.

Nel 1921, tutto ciò che oggi viene detto mafia veniva indicato con nome di camorra, a Palermo, a D.H.Lawrence. La mafia era da venire – la mafia onnipresente è degli ultimi cinquant’anni. Sempre nel 1921 i Beati Paoli si rappresentavano a Palermo al teatro dei pupi come i nemici della “camorra”.  Lo scrittore ne riferisce in calce a “Mare e Sardegna” in tutta innocenza. Le storie della mafia sono da rifare – o sono apologie?

Angelo Mellone, “Meridione a rotaia”, tarantino, non ama la Calabria. Lo Ionio si può capire, i treni ci mettono ore invece di minuti, quando passano. Ma non ama neanche il Tirreno. Racconta di un Roma-Reggio di notte in treno che è un suk: “Il bazar organizzato in cuccetta a notte fonda,\ il mercato di favori e scambi”. Non per ripetere, precisa generoso, Albanese, il comico – “pensavo avessero trasportato\ per scherzo\ le caricature di Antonio Albanese”. Ma il Roma-Reggio non passa per Tropea da almeno quarant’anni, quanti sono gli anni di Mellonxe, e non porta cuccette da almeno venti. Anche in questo ritorno di espiazione, la Calabria resta vittima di Albanese, il comico apulo-lombardo.
Sotto l’insegna di Moeller van den Bruck, precisa ancora Mellone. Cioè da destra?

Di Jean Paul, scrittore tedesco ora dimenticato, molto popolare ai primi dell’Ottocento, che superò molti difficili transiti della vita senza perdere l’arguzia e il buonumore, Friedrich Hebbel scrive nei “Diari”, p. 46 (§ 835). “(È strano) che Jean Paul abbia conservato tanto coraggio! Perché era stato da bambino in paradiso, e si trattava per lui semplicemente di riconquistare il paradiso”. La storia è sempre possibile.

La mafia a tavola
Il rapporto annuale del Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri dà le adulterazioni e le frodi molto diffuse. Riguardano tutti gli alimenti, confermando una sensazione comune, specie i più diffusi, carne, pane, pasta. Soprattutto nei ristoranti ma anche nello spaccio al minuto. E i medicinali: nei primi cinque mesi sono stati sequestrati medicinali “non conformi” per 115 milioni. Un mercato parallelo che il rapporto, però, imputa alla criminalità organizzata, cioè alla mafia siciliana, alla camorra e alla ‘ndrangheta. La sofisticazione alimentare e farmacologica come canale per il riciclaggio, denuncia il rapporto.
Può essere. Tutto può essere riciclaggio. Anche la moda, per dire, e l’abbigliamento, nel lavoro à façon e nella copia, più o meno proibita. Ma è da un lato sottovalutare l’adulterazione dei cibi e dei farmaci e dall’altro, naturalmente, sopravvalutare le mafie. La sofisticazione alimentare è un dato “normale”: esteso cioè e punito, in rari casi, con multe. È un affare enorme, e si fa alla luce del sole, senza bisogno di kalashnikof e di tritolo. Non da mafiosi patentati, ma da decine, centinaia di migliaia di “operatori”.
L’allarme mafia del Nas dei Carabinieri si può intendere come un tentativo di agganciare l’opinione e la politica a un maggiore impegno nella prevenzione e la repressione in questo campo. E invece il rapporto è caduto nel nulla. Il tutto mafia è uno stereotipo che non paga. Una geremiade, una ritualità. E devia lì attenzione dalla mafie vere e proprie.Il solo effetto sarà stato di bollare sul dorso del Sud il big business delle frodi alimentari e sanitarie. 
Anche ammesso che le tre mafie siano dappertutto, sarebbe necessario allora individuarne le controparti. Forse è vero che le mafie hanno riciclato i rifiuti nocivi. Ma non per conto di qualcuno?

Le vie dello scandalo
Le strade e le ferrovie in Italia D.H.Lawrence, che la penisola viaggiò a lungo, trova impressionanti in “Mare e Sardegna”, 129. “La ferrovia costiera in Calabria, verso Reggio, ci farebbe orgogliosi se l’avessimo in Inghilterra”. E commenta: “Qui è una cosa ovvia”. Gli piace anche, sulle strade tortuose, la capacità di guida, “di un grande bus  o di un’automobile” che sia: “Sembra così facile, come se l’uomo fosse parte del mezzo. Non c’è niente di quel bestiale stridìo, spiacevole sensazione che uno ha al nord”.
Il “Corriere della sera” invece, dovendo registrare oggi un atto virtuoso, di un’impresa meridionale, sulla Salerno-Reggio Calabria, la consegna dei lavori in anticipo sulla data convenuta, annega l’evento in una sequela di turpitudini sulla stessa Salerno-Rc. In piena Tangentopoli, miliardaria, a Venezia, Milano e viciniori. Da cui la Salerno-Reggio è invece, malgrado tutto, esente – della grande corruzione, organizzata, sistemica. Giusto le solite bombe minatorie di piccoli malviventi. Ma lì bastavano i Carabinieri.

La Sicilia dei pupi
Termina con l’Opera dei pupi dei Cuticchio (non li nomina, ma ogni indicazione che dà li denota)  “Mare e Sardegna” di D.H.Lawrecnce. Lo scrittore ne dà un riconoscimento sostenuto per una decina di pagine, e un elogio di grande forza persuasiva.
Alcune sere l’Opera dei Pupi si chiudeva con una comica. Tra il Napoletano e il Siciliano. Che sempre esilarava i cinquanta bambinetti, nota Lawrence.

Del Siciliano D.H.Lawrence, che la Sicilia visitò e abitò a più riprese, fa questo ritratto in “Mare e Sardegna”, p. 88: “La parlata siciliana è chiusa e evasiva, come se il Siciliano non volesse parlarvi diretto. Di fatto, non lo fa. È uno stracolto, sensitivo, antico spirito, e ha in mente talmente tanti lati di sé che non ne ha nessuno definito. Ne ha una dozzina, e con difficoltà ne è conscio, e impegnarsi in una qualsiasi di esse è solo fare un trucco su se stesso e il suo interlocutore. … Il Siciliano... è troppo antico e rusé per non essere sofisticato su ogni e qualsiasi fede. Partirà a razzo, e poi si spegnerà acido e scettico anche contro la sua stessa miccia. Si simpatizza con lui in retrospettiva. Ma nella vita quotidiana è insopportabile”.

leuzzi@antiit.eu

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