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martedì 30 settembre 2014

Ringiovanirsi tra i vecchi

Racconti e abbozzi non memorabili. Se non per il recupero della paternità, una rarità, della curiosità dello scrittore per il proprio padre nella narrativa – dove quella figura, castigata dal Manzoni, è poi rimasta sempre in punizione. Anzi obliterata, nemmeno rimossa cioè, senza mai un’ombra di sensi di colpa.
Una serie di racconti, alcuni solo abbozzati, recuperati nel lascito, non fulminanti. Se non per la messa in prospettiva che Gabriele Pedullà fa in introduzione. Fenoglio è uno dei pochi scrittori – a parte i veneti per ovvie ragioni di territorio – a legare la seconda guerra alla prima. E lo fa per scoprire “i Fenoglio”, il padre e i suoi. A ciò  sfidato involontariamente dalla madre, che non ne aveva buona opinione.
Sono racconti di vita paesana, piuttosto scontati. Il disegno epico di Fenoglio, seppure lieve e a volte irridente e irriso, rivolto al passato: il genere si presta ad avvicinare vecchi e giovani, i giovani ai vecchi. Ma in questa risalita non sembra più nelle corde “del” Fenoglio.
Beppe Fenoglio, Un Fenoglio alla prima guerra mondiale, pp. 192 € 10

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