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martedì 14 aprile 2015

La voce ruvida di Grass

Aspiro a farvi scettici, disse la voce ruvida di Grass,
aspiro a strappare le radici di questo idealismo
tedesco che continua a germogliare, come l’erba
cattiva. A liberarvi del tanto quanto, e non solo
ma anche, della coscienza che sempre si assolve.
Poi venne pure lui, con la cipolla, per dire a
ottant’anni che fu volontario a sedici nelle SS,
degli U-boot sognatore “taciti e invisibili”,
nei film Luce e alla fonda a Danzica nel porto,
oltraggioso sugli atti impuri del chierichetto,
sull’arruolamento in guerra circospetto,
i due peccati pesando diversamente
- sul primo avendo costruito Mazerath,
personaggio che ritiene immortale,
e forse lo è, sul secondo niente.
Bisogna assuefarsi alla democrazia,
anche se prosaica”, svanita è la poesia.
Non senza motivo.

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