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venerdì 26 giugno 2015

Fisco, appalti, abusi (72)

Il Comune di Roma ha raddoppiato l’addizionale locale Irpef, dallo 0,5 allo 0,9 per cento, ed è in rosso. Roma paga mediamente, in cifra, più di Milano, che ha un reddito (quasi) doppio.

Il ticket sulla ricetta è passato a Roma da 1 a 3-4-5 euro. Quasi come il costo di molte medicine.
Ciò almeno un anno fa: il paziente (“utente”) l’ha scoperto da solo, pagando, nessuna comunicazione è stata data. Ma il problema non è la stampa romana. È che, a un anno dai superticket la Sanita del Lazio continua a essere in profondo rosso – senza che, naturalmente, la stampa romana se ne avveda.

Molti medicinali sono stati declassati a parafarmaci, per non rientrare nel SSN, a .extra.

Il federalismo fiscale si è tradotto nella moltiplicazione per tre volte del prelievo degli enti locali. In aggiunta al carico fiscale nazionale, immutato e anzi accresciuto. Riportando la lancetta indietro di ventitré anni, a prima dell’Infausta Isi o Ici, il carico fiscale locale (comunale e regionale) si è quintuplicato.

Nel paese che ha il record mondiale di automobili, telefoni  e case pro capite, e quello europeo della “ricchezza”, doppiando la Germania, seconda in graduatoria, e di supercar, dietro la Germania (che però le produce), solo la metà della popolazione paga l’Irpef. Che sperequazione.

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