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martedì 3 novembre 2015

Dieci in economia, zero in politica

Non sembra ma Renzi, oltre che un brillante futuro, ha già un solido passato. Brillante in economia, che ha riportato alla casella base, passando sopra alle fumisterie. Disastroso in politica.
Per l’economia ci voleva molto e ci voleva poco. Bisognava ristabilire la fiducia: più domanda (consumi, investimenti), più credito. O anche : più spesa e meno tasse. Semplice ma nessuno l’ha fatto - cosa dirà Bruxelles? Cosa dirà la Germania? le solite scemenze. Il ragazzotto Renzi l’ha fatto.
In politica ha creato invece una serie di pasticci. Dalla legge elettorale al Senato, alla Pubblica Amministrazione (le Finanze, etc.), al partito. Ha perso la Liguria, ha perso il Veneto, dove invece poteva vincere, ha quasi perso l’Emilia-Romagna, e ora perde Roma. Se il Pd si divide, la sua corsa diventa a rischio subito dopo la partenza.
Finora gli è andata bene. Ha avuto i suoi Fini, anche lui, che lo hanno sfidato all’ultimo voto. Ma lui si è ben coperto al Quirinale. E i suoi Fini sono già allo sbando prima ancora di finire allo 0 virgola per cento. Una scissione nel Pd sarebbe però un’altra cosa.
Si prenda l’ultimo “allargamento” della maggioranza, quello con Verdini. Renzi e Verdini dovrebbero in principio dominare la Toscana, che nella Repubblica è sempre stata “rossa”, prima socialcomunista, poi cattocomunista, con quello che è oggi i partito Democratico. E invece potrebbero insieme perderla, se ci sarà una scissione nel Pd – ammesso che ci sia un’opposizione: sono scontenti tutti, dalla Maremma alle Apuane, all’Appennino tosco-emiliano, gli resterebbe il Mugello.
Renzi è personalmente allergico alle elezioni, e finora non ne ha imbroccato molte. Ma le politiche non saranno plesbiscitarie come lui pensa, grazie alla ripresa economica.

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