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lunedì 28 novembre 2016

L’autore perduto nella scrittura

Il mistero non è quello da risolvere, non sono racconti gialli. È quello delle storie di Buzzati, bislaccherie. Spunti favolistici stiracchiati. Il figlio del re che si perde nella ricognizione del reame. Il malato lieve che condotto con le cure alla morte, a mano a man abbassandolo di un piano di ospedale – in altro racconto dello stesso Buzzati, il malato lieve invece ascende i piani, fino all’attico e al cielo.
È la raccolta che più ha successo di Buzzati: 31 racconti già pubblicati in altre antologie e ordinati dallo stesso autore cinquant’anni fa come la summa, un po’, della sua attività narrativa. Si leggono per una sorta di imperizia, come se lo scrittore raccontasse con difficoltà, rammemorando poco, immaginando ancora meno. Dello stesso incerto segno del Buzzati pittore e illustratore.
È di regola citare Kafka per Buzzati, se non Borges e la mate fisica. Che invece non ci azzeccano nulla. Buzzati segue tracciati che neppure lui sa, è scrittore apprendista, non Autore – l’autore perduto nel bosco, sua figura narrativa e figurativa prediletta.
Dino Buzzati, La boutique del mistero, Oscar, pp. 231 € 12

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