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venerdì 6 gennaio 2017

C’è del marcio nelle inchieste romane

Un esposto di Pierluigi Roesler Franz, giornalista e membro del collegio sindacale dell’Inpgi, la previdenza dei giornalisti, conferma  le bizzarrie delle inchieste romane sulla corruzione al Campidoglio. Alla giudice Maria Paola Tomaselli, chiamata a decidere l’arresto dell’imprenditore Sergio Scarpellini e del Capo del Personale del Comune Raffaele Marra, furono prospettati falsi dati su una delle operazioni chiave di Scarpellini: l’affitto al Comune di un immobile in Largo Loria 5, lungo la Colombo, al quartiere Ardeatino, per 5,5 milioni l’anno, 6,6  con Iva, più 2 milioni e qualcosa per i s ervizi (portineria, pulizia), dal gennaio 2008 al luglio 2015. L’immobile si dice nell’ordinanza in capo alla società Milano ’90 di Scarpellini. Mentre è di proprietà dell’Inpgi, che nel 2007 lo aveva affittato alla società Milano ’90 del gruppo Immobilfin (Scarpellini) per un quarto di quella cifra, 2,1 milioni l’anno.  
Come è possibile che gli inquirenti non fossero a conoscenza di questi due dati? La proprietà dell’immobile, e l’affitto-subaffitto a prezzi quadruplicati? Forse perché l’operazione era stata congegnata da Scarpellini nel 2007, sindaco Veltroni - e conclusa pochi giorni prima che Veltroni lasciasse il Campidoglio per la non felicecampagna elettorale del 2008..
Roesler Franz non si dà spiegazioni. Ma ha inviato l’esposto a ogni possibile inquirente, a scanso di insabbiamenti: alla Procura della Repubblica, alla giudice Tomaselli, alla Procura della Corte dei Conti (vigilatrice sia dell’Inpgi, istituto di rilevanza pubblica, che del Comune di Roma…), all’Autorità anti-corruzione Anac. Roesler Franz non si spiega l’affare: il Campidoglio ha pagato oltre sette milioni l’anno d’affitto fuori dai valori di mercato – circa 50 milioni in più nei sette anni e mezzo di vigenza del contratto (i 71 milioni di affitto pagati dal Comune di Roma sono più del doppio del valore dell’immobile quale l’Inpgi lo contabilizza nel patrimonio).
Un secondo risvolto inquietante emerge dall’esposto di Roesler Franz. L’affitto anomalo era stato denunciato subito dai radicali. Una denuncia ripresa nella passata sindacatura dai consiglieri comunali grillini, in particolare da Virginia Raggi. Che ne ottennero la rescissione anticipata, in base alla nuova legge detta del “Fare” – è consentita la rescissione anticipata dei contratti risultati troppo onerosi per le casse pubbliche. Il sottinteso è: furono Marra, Romeo e gli altri dirigenti del Campidoglio cui Raggi si è affidata da sindaca a svelarle l’arcano? Si spiegherebbe così la fiducia di Raggi sindaco nei loro confronti. Ma allora gli arresti sarebbero stati pilotati: una vendetta e una messa in guardia. L’opera di corruzione di Scarpellini è di fatto molto più ampia di quella che ha portato all’arresto di Marra.

3 commenti:

attilio scarpellini ha detto...

L'imprenditore si chiama Sergio Scarpellini e non Attilio. Io mi chiamo Attilio Scarpellini e non ho nulla a che vedere con il soggetto in questione. Ragion per cui la prego di correggere il post.

attilio scarpellini ha detto...

L'imprenditore si chiama Sergio Scarpellini e non Attilio. Io mi chiamo Attilio Scarpellini e non ho nulla a che vedere con il soggetto in questione. Ragion per cui la prego di correggere il post.

Giuseppe Leuzzi ha detto...

Per una deplorevole svista la prima redazione di questa nota dava il nome di Scarpellini come Attilio - che è invece persona rispettabilissima e non c'entra nulla con questa vicenda - invece che Sergio. Ce ne scusiamo.