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domenica 9 aprile 2017

Ombre - 361

Si leggono articoli sempre trepidanti nei giornali progressisti sulle elezioni turche domenica. Come se potessero decidere qualcosa – qualcosa di diverso che l’intronizzazione d Erdogan. Come se la Turchia fosse un paese libero, con le università e i giornali chiusi, migliaia di giudici e professori licenziati, forse diecine di migliaia, e i curdi da sterminare. È obbedienza massonica (votare il giorno di Pasqua…)? Sono i soldi sauditi?

Michele Ainis, il costituzionalista forse più acuto, degradato dal “Corriere della sera”, di cui ingolosiva la prima pagina, è passato a “la Repubblica”. Che però, quando l’ha letto, l’ha anch’essa degradato. Tra le opinioni, come un pensionato. Sarà perché Ainis sfonda la cartapesta del processo: reati e procedure da azzeccagarbugli, giusto per riempire le tasche agli avvocati? Sono così potenti?

Sarà la Repubblica degli avvocati, come non pensarci?

 “«Affliggete quel manifesto», gli strafalcioni in italiano degli studenti universitari”, annuncia a tuta pagina “la Repubblica”. Molti gli esempi: “Un test tra gli iscritti al primo anno di Linguistica: il 95 per cento non sa cosa vulò dire ‘ondivago’, il 75 per cento ignora ‘nugolo’ ed ‘esimere’”. Dopo una vita a scuola 8\8, tra scuola propriamente detta e corsi liberi per tenere i bambini occupati. Mentre bisognerebbe soprattutto imparare da soli – imparare a imparare da soli.  

Sempre oggi, sull’“Espresso” che si allega a “la Repubblica”, Raffaele Simone se la prende coi 600 professori che avevano denunciato l’analfabetismo di ritorno al governo già qualche settimana fa. Non danno i rimedi, obietta il linguista, molti di loro scrivono male, e poi dov’è la novità, io lo sapevo “almeno dagli anni Ottanta”.
È così che va il “dibbattito” in Italia, l’analfabetismo non vi è di ritorno.

“I liberal hanno più a cuore gli operai in Cina che in Ohio. Perciò Hillary ha perso”, Jonathan Franzen. Elementare. Ma quanto giornalismo sprecato.

“Vendetta jihadista e giochi segreti dentro il Cremlino” propone il “Corriere della sera” per il kamikaze che si fa saltare nella metro di mosca. Davvero il lettore del “Corriere della sera” crede a queste frescacce olimpiche, ne ha bisogno?

Paolo Mieli storico inclemente se la prende con un giudice di Trani, e in genere con i giudici della Puglia, perché fanno falsi (pretestuosi, pregiudiziali) processi. Ma non è lui l’artefice del fake più fake di tutti, di quelli accertati? Il falso avviso a Berlusconi, concertato in fretta dai giudici milanesi e recapitato tramite il suo giornale poche ore prima, a Berlusconi che presiedeva a Napoli un vertice internazionale sulla criminalità.

L’attor (ex) giovane Scamarcio si guadagna una pagina sul “Corriere della sera” e fa (per far?) dire a Tremonti: “Con la cultura non si guadagna”. Tremonti non l’ha detto – è anche persona colta, anni luce da Scamarcio. Ma l’attore ha preso due piccioni con una fava: si accredita coltissimo, e diventa icona della sinistra sinistra.

La sinistra italiana è il “Corriere della sera”.

Una squadra di mediocri a Leicester ha vinto il campionato per la sapienza del tecnico, Ranieri. Gli stessi mediocri l’anno dopo perdono tutte le partite. Fino a che il tecnico non viene licenziato, dopodiché le vincono tutte. Non volevano debiti di gratitudine.

Spopola l’antipatico Renzi nei circoli degli scissionisti. Nella casa propria di D’Alema, Bersani, Emiliano, i suoi nemici. Non hanno di meglio.
Ma quanta malinconia su D’Alema. E Bersani, chi è Bersani, cosa ha fatto, cosa ha detto?

Ma la scissione del Pd non era opera di tal Speranza – “il giovane” Speranza? Che fine ha fatto, si è perso per strada?

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