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giovedì 15 giugno 2017

La pubblicità va in rete

Giornali addio, il veicolo che gli inserzionisti e le agenzie di pubblicità privilegiano è l’online: in un mercato di settore in contrazione, cresce in Italia a doppia cifra ogni anno la pubblicità sulla rete.
Gli ultimi dati Nielsen danno il mercato in contrazione rispetto al 2008: nel 2016 la pubblicità ha fatturato 7,8 miliardi di euro – valeva 9 miliardi nel 2008. Metà del fatturato pubblicitario va stabilmente ancora alle tv, come ormai da quarant’anni, dalla “discesa in campo” di Berlusconi, grande venditore, col mobiliere Aiazzone (decuplicando il settore, dai 600 milioni stenti di lire ai seimila miliardi, tre miliardi circa di oggi). L’online è però arrivato in pochi anni a poco meno di un terzo, il 30 per cento del fatturato globale.
I giornali e i periodici diventano marginali come veicoli pubblicitari. Una tendenza in linea con la diffusione, anch’essa decrescente – da sei milioni di copie vendute ogni giorno vent’anni fa i quotidiani sono scesi a due milioni e mezzo – poco più. Ma in parte recuperano con i siti in rete

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