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domenica 3 dicembre 2017

A lezione di management sul campo di calcio

“Come conquistare menti, cuore, vittorie” è il sottotiolo: un omaggio inglese, come suona meglio nel titolo originale, “Quiet leadership”. Tutto giocato sul carisma di Ancelotti, definito “uno dei più grandi manager di tutti i tempi”. Sulla base di una filosofia “collaborativa”, o del gioco di squadra: “Un leader non dovrebbe mai aver bisogno di usare il pugno di ferro. L’autorità dovrebbe essere il risultato della stima e della fiducia”.
Un anno dopo Ancelotti subirà il licenziamento al Bayern per non aver saputo gestire la squadra. La  lettura oggi è quindi un  po’ controcorrente. Ma un episodio non fa stato. Ad Ancelotti si fa credito non solo di aver vinto cinque Champions League, un record, ma di aver saputo gestire fuoriclasse di peso e capriccio, Beckham, Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo.
Scritto da un esperto di management, Chris Brady, con l’aiuto di un collaboratore. Mike Forde, il memoir  si fa leggere per l’aneddotica. Di casi celebri, personaggi, metodi, giusti e sbagliati, trionfi e tonfi. Ma anche la filosofia di gestione è bene argomentata; una squadra di calcio è un’azienda sui generis, bisogna far giocare insieme venti-trenta primattori, e senza week-end per recuperare energie e sbollire gli errori.
Carlo Ancelotti, Il leader calmo, Rizzoli, pp. 339 € 18
Quiet leadership, Penguin , pp. 336 € 11,50

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