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giovedì 24 maggio 2018

Appalti, fisco, abusi (119)


Tim-Telecom ha di fatto abolito il numero disservizio, il 187. L’unica società di servizi (public utility) che se ne priva. Gli abbonati dirottando verso il sito – che è quando dire escludere i quattro quinti degli abbonati da ogni informazione. Una società di pubblico disservizio.

La stessa Tim-Telecom è l’unica società di servizi ad utilizzare ancora gli importuni call center che assediano l’utenza per la promozione. Con offerte peraltro facilmente identificabili per fasulle.

Si legge molto della lotta in corso per il controlo di Tim-Telecom. Per il controllo dela rete, su cui la società prospera, avendo raddoppiato due anni fa, semplicemente, il canone.
Il gruppo telefonico ex pubblico Grillo poteva dichiarare tecnicamente fallito all’avvio del suo blog e al’assemblea societaria del 16 aprile 2007.

Il 730 approntato e propagandato dall’Agenzia delle Entrtate è sempre singolarmente carente sulle spese farmaceutiche, che pure dovrebbero essere certificate in automatico dallo scontrino parlante, col tesserino fiscale-sanitario. Nonché sui rimborsi da assicurazione obbligatoria, che invece, al controllo diretto, li certifica con chiarezza e semplicità.

Il 730 onlne del Fisco ha una procedura talmente complessa per le modifiche che perfino il fiscalista professionale trova più comodo non avvalersene. Il 730 precompilato è una trovata pubblicitaria? Ma quanto costa non si può sapere.

“Un appalto pubblico, un cantiere pubblico, dura 25 anni. Ridurlo di qualche anno non dovrebbe essere difficile”. È considerazione dell’allora capo del governo Craxi trent’anni fa. Oggi la durata media non è inferiore, ma non se ne occupa nessuno.

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