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martedì 26 giugno 2018

Torna l'uomo della Provvidenza, globalizzato

Cinque anni con Erdogan, vedremo di tutto. Carcerazioni. Condanne. Donne velatissime. Viaggi a Mosca. E magari a Damasco. Il papa di un islam vendicativo, quello che non avremmo voluto.
Quattro anni con Macron non saranno meno sorprendenti, ogni giorno una trovata – è la politica dell’immagine del presidente francese: occupare ogni giorno la prima pagina. Educato dai gesuiti, socialista della grande burocrazia e delle banche d’affari, ora “riformatore” in loro nome (liberalizzatore), assistito da ex extraparlamentari, Henri-Lévy, Cohn'Bendit.
E poi c’è Trump naturalmente, fenomeno ancora più grossolano, perché in America si sarebbe detto impensabile – l’ipocrisia vi è poca. Che però non si nasconde.
Cosa li accomuna? Con le dovute cautele, siamo in democrazia, l’informazione è libera, insomma, ma mai ognuno è stato così libero di dire la sua. E il voto è universale: disprezzato ma disponibile. Ma torna l’uomo della Provvidenza, il Semplificatore, il Risolutore. 
Il partito del Capo è prestissimo evoluto in Capo senza partito. E questo è tutto l'Occidencte. 
Un Occidente come lOriente, cè una globalizzazione anche della politica.

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