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mercoledì 12 giugno 2019

Ombre - 466

Grave scandalo per un giudice che si accorda con l’accusa su come fare per condannare una certa persona – un nemico politico. Ma in Brasile, dove il giudice dell’ex presidente spiegava alla pubblica accusa come fare per farlo condannare. Si riferisce dell’accordo brasiliano con scandalo, come è giusto, ma evitando di dire che in Italia questa pratica è “normale”. Che è anzi la prassi normale per fare carriera, sia come giudici giudicanti sia come giudici dell’accusa – i procuratori della Repubblica.    

Crolla del 17 per cento l’industria automotive in Italia per effetto del decreto del governo che premia le auto elettriche e penalizza la combustione, soprattutto a gasolio. Premia cioè auto che in Italia non si producono, e poco in Europa, che l’automotive italiano serve. Una legge troppo stupida per essere un errore. Nell’ambiente purtroppo girano troppi soldi - che gli utenti pagano salato in bolletta sotto forma di incentivi alle fonti alternative. E il tutto elettrico è la nuova stella del sottogoverno - della corruzione.

“Prendete casa a Bruxelles, partecipate a tutte le riunioni consiliari, scambiate in continuazione pareri e argomenti con i colleghi”, è la raccomandazione ai neo parlamentari europei, su “7”, di Roberto Gualtieri, parlamentare europeo veterano del Pd. Che è anche titolare di Storia contemporanea alla Sapienza. Che insegna durante le vacanze parlamentari?

Straordinaria pubblicità all’eutanasia di una giovane olandese, che a 17 anni l’aveva celebrata in un bestseller, e poi se ne è voluta fare testimonial, Amorosamente assistita dalla famiglia. Altri casi, nello stesso ambito calvinista, in Svizzera e in Olanda, si sono prodotti e si producono nel silenzio. Questo no. Dopodiché i genitori rivolgono un appello ai media: “Proteggete il nostro dolore”. Per guadagnare un’altra pagina? Per vendere un’altra copia del best-seller.
 
Si moltiplicano e si intensificano le “lezioni” italiane agli inglesi. In tema di Brexit, di politiche dell’immigrazione, di etichetta, di tutto. A quella che è la più antica e robusta democrazia del mondo. Da parte di un paese che è sempre sull’orlo dell’etresmismo di non sa bene che cosa. Se c’è saggezza politica, quella non deve essere britannica?

Finisce nel nulla la fusione Fca-Renault, che il “Corriere della sera” il giorno del fallimento dava per fatta. Il giorno dopo lo stesso giornale si fa spiegare il fallimento da Le Maire, un ministro francese. Esterofilia? Antiagnellismo? Fratellanza?

In realtà il governo francese è preoccupato per la Nissan, per il Giappone. Paese, se possibile, molto più sciovinista della Francia. Che dopo il salvataggio della Nissan a opera e a spese della francese Renault, la vorrebbe ora interamente nazionalizzata. Non c’è altra spiegazione del linciaggio cui hanno sottoposto e sottopongono il general manager di Renault-Nissan, il francese Carlos Ghosn.

Ghosn è stato estromesso con una indagine interna promossa dal suo vice, Hiroto Saikawa. Che ne ha preso il posto da amministratore delegato. Pur avendo condiviso con Ghosn, da presidente, tutte le malefatte  che ora gli contesta. Una storia molto colorita, che però si tace. In omaggio al mercato, che si vuole sempre trionfante? Per superficialità (ignoranza) - i giornali non muoiono per caso? 

Si fa l’A 18 Messina-Catania, a pagamento, su fondo autostradale sbriciolato, perfino con buche. Si seguita da Catania per Siracusa e Rosolini, sulla E 45, dell’Anas, gratis, su fondo stradale compatto e liscio. Privato è bello, per chi?
Grave scandalo, con messe di rivelazioni, a Perugia su quattro giudici che complottavano per la nomina del Procuratore Capo a Roma. Come se fosse una novità e un’eccezione, come se le cariche dei giudici non fossero guerreggiate fra correnti e sottocorrenti – gruppi di potere.

I quattro accusati da Perugia in realtà non sono accusati. Non sono nemmeno indagati. Perugia diffonde indiscrezioni e pettegolezzi su incontri, conversazioni, telefonate dei quattro, e un paio di politici, solo per fare scandalo. La giustizia politica è la più grave offesa alle istituzioni democratiche.
Assordante il silenzio di Mattarella sulla vicenda, che pure è il presidente del Csm, il Consiglio Superiore della Magistratura.

I maggiori cronisti giudiziari dei maggiori giornali evitano di dire che i quattro non sono indagati. E che le intercettazioni diffuse da Perugia non sono pubbliche ma fornite a loro, direttamente, in esclusiva.

 Nessun mezzo di comunicazione, nemmeno per caso, dice che “Perugia” è in realtà il gruppo o corrente di Davigo, il gentiluomo che voleva rivoltare come un calzino il mondo della politica italiano nel concertino di Mani “Pulite”. Per colpire il gruppo di maggioranza relativa Magistratura Indipendente, appropriarsi dei seggi di MI in Csm, e da lì dirigere le carriere dei giudici.
Parlare della giustizia certo è sempre deprimente. Ma dare spazio agli intrighi dei giudici, e sostenerli, è colpevole.

La subalternità di fronte a Davigo si spinge fino a non dire che il suo sindacato,  Autonomia e indipendenza, è di destra, dichiaratamente. Davigo è il fornitore delle indiscrezioni? Davigo fa paura?

Deficit record, 600 milioni, e insolvenza per l’Asp di Reggio Calabria. Che da tempo non produceva nemmeno uno straccio di bilancio. Uno scandalo di cui il sindaco della città, Falcomatà, e il presidente della regione Calabria, Oliverio, menano scandalo, con alti lai. Che però sono dello stesso partito,il Pd, che nominava gli amministratori e i commissari insolventi della Asp. 

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