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martedì 16 luglio 2019

Il calcio scommesse


Che ne sarebbe di una società che ha più debiti che fatturato? Che sarebbe dichiarata fallita. A meno di una robusta ricapitalizzazione.
Sarà il caso della Juventus, se non va alla finale di Champions League 2019-2020. Un club che per di più è quotato in Borsa. Quindi soggetto ai controlli Consob, oltre che Uefa – il cui fair play si limita a un rapporto debito-fatturato uguale a 1.
Non è un caso isolato. Il club torinese si muove all’unisono con gli altri club europei titolati, che da un paio d’anni spendono cifre enormi nelle campagne acquisti, e negli ingaggi stellari. Ma con alcune differenze. I club inglesi e il Paris Saint Germain spendono i soldi degli “sceicchi”, cioè di soggetti che possono usare liberamente le risorse dei loro Stati - Stati “patrimoniali”, cioè familiari. Mentre i due club spagnoli titolati e spendaccioni sono stau dotati dalle municipalità di Madrid e Barcellona di una solido patrimonio immobiliare, dagli stessi club consolidato negli anni, attorno ai grandi stadi di proprietà,  e possono contare su una plaeta di finanziatori ancora vecchio stile, mecenatesco. Mentre per la Juventus è dubbio che il socio di riferimento, la Exor di John Elkann, rimetterà mano al portafogli, come ha già fatto tre anni fa.
Il club torinese chiude il bilancio 2018-2019  con un fatturato di 409 milioni. Con un costo del personale di ben 319 milioni, fra i primi tre più prodigali club europei. E un debito che a fine 2018 era di 309 milioni, e a fine 2019 sarà di almeno altrettanto che il fatturato. Per gli acquisti già effettuati - il solo De Ligt per 70 milioni, più 10 al procuratore del calciatore, Raiola - e quelli in coda, Icardi o Chiesa, e Pogba. Acquisti che potrebbero portare il monte ingaggi, i costi del solo personale, a superare il fatturato. E  quindi a nuovo debito. Una scommessa, puntando alla finale di Champions, che garantirà entrate Uefa per 100 milioni - mentre fermandosi ai quarti, come nella passata stagione, i premi Uefa si riducono a 35 milioni.
Nel 2018-2019 i premi Uefa distribuiti nelle varie fasi della Champions sono ammontati in totale a due miliardi. Nella prossima stagione potrebbero aumentare del 50 per cento, a tre miliardi. Ma bisognerà vincerli. I 100 milioni complessivi di Champions per chi arriva alla finale tengono già conto di questo ipotetico aumento – nella stagione conclusa si sono fermati a 70 milioni.

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