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mercoledì 28 agosto 2019

Cambia tutto, cioè nulla

Di “grullini e pidioti” taccia “la Repubblica” il vertice Zingaretti-Di Maio e il loro Conte bis – che lo stesso giornale ha preparato e perorato, ma questo è un altro discorso. È così: bisogna prendere atto che la politica  nuova è vecchia, e comunque diversa. Diversa dal giudizio comune, E inadeguata: un esercizio fine a se stesso. Per lo stipendio da parlamentare, e il traffico delle influenze – vuoi mettere il socialclubber diventato senatore?
Con Conte voluto da Trump e Di Maio è il vecchio del nuovo. Zingaretti non conta - o forse non è quello che si diceva: il suo sorriso a libro con Di Maio lo annienta. Si diceva che il Pd resistesse ma si sapeva che non era vero, che aveva solo fretta di tornare al governo, comunque, di riavere le poltrone. 
Singolare anche l’assenza di un qualche programma, anche inventato. Non che i programmi contino, ma sono un simulacro inevitabile: per che altro si vota? 
Il Conte 2 è la sfrontatezza totale. E il nulla della sinistra: Zingaretti forse pensava di avere i suoi dietro, gli ex Pci, che lo coprissero dai rampanti intemperanti Dc, ma non c’era nessuno.

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