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lunedì 26 agosto 2019

L’Europa è nata anglosassone

L’“Europa” porta l’Iran al G 7. La stessa “Europa” non vuole la Russia al G 7, “piuttosto l’Ucraina”. Sembrano facezie, ma è quanto l’“Europa” ha voluto e fatto al vertice di Parigi. Un’Europa ridotta al francese Macron e al polacco Tusk, gli artefici delle due “strategie”, gli altri hanno taciuto.
La facezia di Tusk si commenta da sola. Quanto all’Iran, sembra strano, ma la Francia è talmente piena di sé da pensare di mettersi gli ayatollah nel sacco con un posto a tavola. Sembra incredibile, ma la Francia è fatta così, da Sarkozy a Hollande e Macron – soprattutto cieca sul coté Grande Oriente, ora puntato tutto sull’islam, dalla Libia all’Arabia Saudita e all’Iran (mettere assieme Iran e Arabia Saudita?). Non per altro, per qualche pozzo a Total, in Iran come, con le bombe, in Libia, la grandeur è miserabile.
Ma, poi, quando si riflette, è così: l’Europa non deve molto alla Francia e alla Polonia, se non molte pene – e alla Germania, per intendersi, che pure si invoca quale Stato leader dell’Unione. L’Europa si è creata, nella prima e nella seconda guerra mondiale, per l’impegno, con molti costi, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.

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