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venerdì 31 gennaio 2020

I cannoni di Draghi

Massima onorificenza tedesca per Draghi, la Croce al Merito. Prima del “whatever it takes” con cui ha salvato il debito italiano e l’euro, Draghi ha debuttato alla Bce con una “grosse Bertha”, come dissero i media tedeschi, col salvataggio delle banche nordiche, tedesche soprattutto.
L’operato di Draghi viene così sintetizzato, già nel 2014, in G. Leuzzi, “Gentile Germania”: “È la prima cosa che Draghi ha fatto subito dopo il suo insediamento l’1 novembre 2011: un intervento spettacolare a salvaguardia delle banche. Un gigantesco prestito a tre anni a bassissimo costo che ha salvato tutti, ma soprattutto le banche tedesche, olandesi, belghe e austriache. Salutato come una “Grande Bertha” dai consulenti di Angela Merkel, per una volta non critici - Stabile Architektur für Europa, rapporto 2012/2013 del Consiglio degli esperti economici, pubblicato a novembre 2012. Una cannonata: era “Bertha” il supercannone Krupp nella Grande Guerra.
“Poi, dieci mesi dopo, Draghi intervenne con altrettanta determinazione a salvare l’Italia e la Spagna, e con esse l’euro. Creando, e annunciandolo irrevocabile, lo strumento nuovo delle Omt, Outright Monetary Transactions, operazioni monetarie di acquisto senza limiti di titoli di Stato di paesi membri in caso di attacco contro gli stessi, quindi contro l’euro. Senza formalità, sul mercato secondario come un qualsiasi operatore, con la stessa prontezza”.
In politica monetaria bisogna saper decidere, e decidere all’istante. Come in politica del resto, seppure con meno tempo e più incisivita, di taglio. Per farlo, bisogna sapere anzitutto di che si tratta. Draghi resta per questo eccezionale: uno – l’ultimo? – che sa di che si tratta nel pullulare di dilettanti ambiziosi che affollano il “nuovo” e purtroppo hanno infettato il Millennio. A questo punto irreparabilmente – in Italia per ancora tre anni, una lunga legislatura alla deriva.

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