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lunedì 6 gennaio 2020

Padre Brown-Sherlock Holmes 4-0

“Sherlock Holmes è il poliziotto «protestante» che trova il bandolo di una matassa criminale partendo dall’esterno, basandosi sulla scienza, sul metodo sperimentale, sull’induzione. Padre Brown è il prete cattolico che attraverso le raffinate esperienze psicologiche date dalla confession e  dal lavorio di casistica morale dei padri, pur senza trascurare la scienza e l’esperienza, ma basandosi specialmente sulla deduzione e sull’introspezione, batte Sherlock Holmes in pieno, lo fa apparire un ragazzetto pretenzioso, ne mostra l’angustia e la meschinità”. Addirittura. Padre Brown-Sherlock Holmes 4-0, si direbbe. Cappotto. Con un anticipo, siamo nel 1930, di molta filologia ecoumbertina su induzione e deduzione.
Miglior giudice è anche Gramsci – senza dubbi - dei due autori: “Chesterston è un grand artista, mentre Conan Doyle era un mediocre scrittore, anche se fatto baronetto per meriti letterari”. E questo è vero, Sherlock Holmes è pieno di parole inutili, specie i romanzi. Seguono gli appunti sul romanzo popolare: perché il poliziesco ha successo, ha avuto successo immediato appena tradotto.
Due accenni di Gramsci a Sherlock Holmes e Padre Brown bastano a montare una deliziosa riflessione sui due personaggi, sul giallo, e sul cattolicesimo vs. il protestantesimo – un giallo filologico. Da un ciclo di tre incontri “Gramsci in giallo”, organizzato a Bologna nell’ottobre del 2017. Da cui sono stati estratti gli interventi di Chiara Daniele, già direttrice della Fondazione Feltrinelli, che ha curato (con Aldo Natoli) molto Gramsci. Del gesuita Jean-Louis Ska. E di Alessandro Zaccuri, lo scrittore di “Avvenire”, che parte da lontano, dall’eterna questione unde malum, perché c’è nel mondo tanta cattiveria.
Gramsci mette Sherlock Holmes a confronto con Padre Brown in uno scambio di lettere con Tania Schucht, appassionata del prete detective. E riprende l’argomento nelle note sulla letteratura popolare, al Quaderno 21, monografico. Anche Gramsci aprezza Brown, ma in quanto caricatura del poliziesco, di attrazione quindi letteraria, non “scientifica”. E in quanto presa in giro, da cattolico, del “modo di pensare meccanico dei protestanti”, scrive a Tania il 30 ottobre 1930.
A Gramsci Sherlock Holmes non piace, e ne dice ripetutamente la ragione. “In Sherlock Holmes c’è un equilibrio razionale (troppo) tra l’intelligenza e la scienza”, mentre “oggi interessa di più l’apporto individuale dell’eroe, la tecnica «psichica» in sé e quindi Poe e Chesterston sono più interessanti ecc.”.E poi la tecnica dell’indagine è fatalmente superata, le “prove” chimiche, fisiche, la metodologia.
Tutto chiaro. Con qualche perplessità. Daniele rileva in nota, alla fine del suo intervento, che “nel suo confronto Gramsci non tiene conto del fatto che, all’inizio della loro formazione, il cattolico era Conan Doyle e il protestante G.K.Chesterston”. Che da anglicano si fa cattolico, precisa Ska, al centro del suo intervento, a quarantotto anni, quindi nel 1922. Mentre Conan Doyle è nato a Edimburgo in una famiglia cattolica, da madre irlandese. I cui fratelli  - morto presto il marito alcolista, in un manicomio – si occuperanno dell’educazone di Arthur. Che fece le scuole “per sette anni nel celebre collegio dei gesuiti di Stonyhurst, nel Lancashire, poi, per un anno, in un’altra famosa istituzione gesuita, il collegio Stella Matutina di Feldkirch, in Austria, a due passi dalla frontiera con la Svizzera”. Dove lesse Poe. Fu poi, studiando medicina, che diventa agnostico, “sulla scorta delle teorie di Thomas Henry Huxley, grande sostenitore di Darwin” – finendo nello spiritismo: “In poche parole, Chesterston era certamente più anglicano di Conan Doyle”.
Si può aggiungere che il primo Padre Brown è del 1911, “La croce azzurra”, e quindi di undici anni prima del ritrovamento della fede e la conversione al cattolicesimo, con (ri)battesimo. Con una presentazione non lusinghiera: “Un prete cattolico-romano di statura bassissima, che veniva da un villaggetto dell’Essex. Quel pretucolo…” ha “un viso rotondo e inespressivo come gnocchi di Norfolk, gli occhi incolori come il mare del Nord”, etc.
Antonio Gramsci, Sherlock Holmes & Padre Brown, Marietti 1820, pp. 75 € 8

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