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giovedì 24 dicembre 2020

Ecobusiness

Calvino ne ha fatto il quadro nella favola di Leonia, una delle “Città invisibili” (§ “Le città continue. 1”): “La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche…. Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti…. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi  d’una ricorrente impurità… Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede: fuori della città, certo; ma ogni anno la città s’espande… Aggiungi che più l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, più la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e combustioni…. Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premento immondezzai di altre città…”.
“Un bonus «idrico» fino a mille euro per chi sostituisce i rubinetti per limitare gli sprechi d’acqua”. A volte sembra di sognare, di quanta avidità l’ideologia ambientale può giustificare e assolvere, anzi premiare.
Si sono abbattute lungo le autostrade le barriere vegetali (oleandri e altri arbusti) per metteri muretti divisori, “perché così vuole la Ue”. Con grande impegno di denaro pubblico. Ora si abbattono i muretti per metterci le barriere vegetali, nel nome dell’ecologia. O non per fare appalti? Moltiplicando i rifiuti. Per usi non necessari, e anzi delittuosi.
A cinquant’anni dal loro lancio,
http://www.antiit.com/2017/01/il-business-ambiente.html
le politiche antinquinamento hanno moltiplicato l’inquinamento, moltiplicando per un coefficiente prossimo all’infinito i rifiuti. Per un business eccezionale, straordinario, dell’industria degli imballaggi - nonché del trattamento degli stessi rifiuti, nella economia cosiddetta circolare. E per la moltiplicazione degli autoveicoli, di numero e di volume: sono in circolazione quattro volte tanti autoveicoli che nel 1970, e di volumi mediamente doppi (siamo alla impraticabilità di buona parte della rete stradale extraurbana, due mezzi non possono incrociarsi) - con effetti minimi sulla sicurezza, e massimi per il consumo di materiali, plastiche e ferruginose, e di combustibili. 

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